Censura in Turchia, al museo decidono i collezionisti

di Redazione Commenta

Alcuni giorni fa avevamo stilato una lista del peggio del 2011 dove figuravano alcune censure ai danni di artisti sparsi per tutto il globo. Per il 2012 speriamodi non dover mai più vedere tali orribili pratiche ma se il buongiorno si vede dal mattino, allora siamo proprio conciati male. Proprio in dirittura d’arrivo della fine dell’anno, un ulteriore caso di censura è spuntato dalle parti della Turchia.

Ci sono giunte voci che almeno otto artisti ed un collettivo artistico hanno preso la decisione comune di ritirarsi dalla mostra Reality and Dream, organizzata dall’Istanbul Modern. La mostra è una panoramica sull’arte turca al femminile dall’inizio del 1900 ad oggi. La controversia è iniziata quando un’opera raffigurante una sedia dell’artista Bubi Hayon è stata eliminata da una serata di Gala tenutasi al museo: “I vertici del museo hanno chiesto una mia opera per la notte di Gala del museo e per inserirla nel catalogo. Mi hanno detto che sarei stato libero di creare ciò che volevo, così ho creato  una sedia con un pitale nel centro. Una volta vista l’opera i vertici l’hanno definita contraddittoria e sconveniente e l’hanno rifiutata. Secondo il mio parere l’opera era poco commerciale ed il museo ha molto a cuore il parere dei collezionisti” ha dichiarato Hayon alla stampa internazionale. In seguito, in vista della mostra Reality and Dream i colleghi di Hayon hanno organizzato una protesta, appendendo un grosso striscione con su scritto “In questo museo vige la censura” all’entrata della prestigiosa istituzione. Agli inizi di questa settimana l’artista Mürüvvet Türkyılmaz ha deciso di ritirare una sua opera dalla mostra poiché secondo il suo parere la maggior parte delle istituzioni culturali della Turchia assumono comportamenti poco trasparenti.

Insomma sembrerebbe che i collezionisti e le gallerie esercitino un controllo particolare sulla scena istituzionale turca. La cosa non ci stupisce affatto visto che dalle nostre parti questa è una pratica abbastanza comune. Censurare un’opera di un artista però è un comportamento disgustoso che andrebbe ostacolato con ogni mezzo.

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