Nominati i finalisti del Premio Portali Dello Scompiglio

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Sono stati nominati i dieci finalisti del Premio “Portali Dello Scompiglio”#1, indetto dall’Associazione Culturale Dello Scompiglio per la scelta, l’esecuzione e l’acquisto di tre opere d’arte da collocare presso gli spazi della Tenuta, a Vorno (Lu). La giuria, composta da Cecilia Bertoni, Angel Moya Garcia, Antonio Arevalo e Lorenzo Bruni, ha decretato, in base ai criteri di selezione indicati nel bando, ovvero, l’attinenza al tema del premio e la capacità di leggere ed esprimere il luogo Dello Scompiglio, i 10 finalisti del premio:

– Francesca Banchelli
– Angelo Bellobono
– Chiara Camoni
– Ettore Favini/Antonio Rovaldi
– Stefania Galegati Shines
– Myriam Laplante
– Valentina Lapolla
– Fernando Marques Penteado
– Jacopo Miliani
– Rosa Velasco

I finalisti, nella seconda fase e dopo un sopralluogo, saranno chiamati a sviluppare e concretizzare il proprio progetto in uno degli spazi della Tenuta indicati dalla direzione artistica, entro il 22 giugno.

L’annuncio dei tre vincitori, decretati dalla stessa giuria e con Michela Giovannelli, Cipriano Menchini, Serge Cartellier e Carl G. Beukman come consulenti, sarà comunicato il 9 luglio; seguendo la logica di trasversalità che caratterizza l’intero Progetto Dello Scompiglio, le opere vincitrici saranno presentate al pubblico il 15 settembre 2012 insieme a performance delle Compagnie Muta Imago, Collectif Impatience e The Karavan Ensemble e un concerto di Oscar Pizzo, in grado di suscitare possibili dialoghi con i lavori.

I temi degli alberi, dei portali e dell’acqua scandiscono e pervadono tutto il paesaggio Dello Scompiglio, creando diversi accenti dentro di una musicalità costante e differenziata. La percezione di questo paesaggio stimola la lettura della stratificazione del tempo, della sedimentazione dell’azione umana, della complementarietà e interazione di natura e storia. In particolar modo, lo spazio della Tenuta Dello Scompiglio si articola attraverso una serie di portali accennati che cadenzano il paesaggio, modulano gli spostamenti e tracciano molteplici percorsi e zone di transizione fra il bosco, l’agricoltura e l’architettura paesaggistica. Una successione di portali, configurati secondo esigenze contraddittorie e a volte conflittuali tra l’equilibrio della natura e gli interventi funzionali all’attività umana, sia essa colturale o culturale, che si vogliono evidenziare attraverso installazioni di arti visive in grado di leggere e interpretare la loro disposizione. Una serie di limiti, che impongano la forza del movimento contro la rassicurante identità delle coordinate, come sosteneva Judith Revel nel saggio “Il limite di un pensiero del limite”, attraverso cui poter questionare il paradosso della loro ontologia, frammentata tra unione e divisione.

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