All’estero (non) parlano di noi

di Redazione Commenta

 

Il nostro blog è principalmente orientato su notizie provenienti da tutto il globo. Per sfornare ogni giorno notizie fresche sul dorato mondo dell’arte contemporanea, la nostra redazione è costantemente aggiornata su ciò che scrivono i blogs ed i magazine d’oltreconfine. Solitamente vi teniamo informati su una nuova ed affascinatnte mostra negli States, su qualche bizzarro fatto nel Regno Unito, su qualche entusiasmante opera partorita in Germania. Come potrete notare, abbiamo citato tre superpotenze dell’arte, nazioni che puntualmente occupano le prime pagine delle testate.

E l’Italia? Sarebbe a dire,  che ruolo riveste il nostro belpaese all’interno dei magazine stranieri? Beh non aspettatevi certo un ruolo di primo piano. Inoltre, le notizie in cui compare la nostra sgangherata italietta non sono certo entusiasmanti, ma andiamo a vedere cosa dicono di noi all’estero: NPR e Gawker ci informano della ormai nota (dalle nostre parti) protesta del CAM di Casoria e del direttorManfredi che ha deciso di bruciare tutte le opere del museo per attirare l’attenzione ed i fondi. L’articolo si chiude con il solito pistolotto sul MAXXI ed i suoi problemi. MAXXI fortissimamente MAXXI anche su Artlyst che ipotizza una tremenda ma possibile chiusura definitiva del museo. Artinfo ci parla invece della dipartita di Andrea Bellini dal Castello di Rivoli per il CAC di Ginevra, si tratta di un brevissimo trafiletto senza alcun commento.

Il San Francisco Chronicle ci fa invece sapere che gli investitori sono preoccupati sul destino dell’arte contemporanea italiana e noi questo lo sapevamo da un bel pezzo.  Il resto dei magazine continua sullo solita tiritera: MAXXI, CAM e compagnia cantante. Se ben ricorderete, la scorsa estate il leitmotiv era il padiglionaccio di Vittorione Nazionale© alla Biennale di Venezia. Insomma, passano gli anni ma quando si parla di noi il bilancio delle notizie è sempre in passivo. Chissà quando si comincerà a parlare delle nostre mostre e non dei nostri scandali.

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