Ron Mueck l’artista più vero del vero

di Redazione Commenta

 Ci sono artisti che preferiscono filtrare la realtà attraverso le lenti dell’inconscio, generando forme astratte od espressioniste. Altri invece raffigurano la realtà come dato oggettivo. Tra queste due categorie si bilancia Ron Mueck, artista celebre e stravagante che raffigura la realtà ed in specifico la condizione umana per il suo lato surreale e debordante ma pur sempre veritiero.

“Fin dal suo ingresso nella scena dell’arte internazionale, Mueck  ha continuato a stupire ed affascinare il pubblico con le sue realistiche, sculture figurative. Adesso l’artista occupa un posto unico ed importante nel campo dell’arte contemporanea di tutto il mondo” Ha dichiarato Frances Lindsay direttore della National Gallery. Secondo il noto curatore australiano David Hurlston, Ron Mueck riesce ad illustrane l’uomo dalla nascita fino alla sua morte, creando sculture senza tempo che rappresentano ritratti psicologici di intenistà emotiva e di isolamento. All’inizio della sua carriera, Mueck, ( che è nato a Melbourne in Australia) ha svolto lavori artigianali ed ha persino creato marionette per diverso tempo. Dal 1997 l’artista si è dedicato totalmente alla scultura mentre un anno prima, nel 1996, era già stato scoperto dal guru dell’arte contemporanea Charles Saatchi che incluse la celebre scultura Dead Dad all’interno dell’ormai mitica mostra Sensation che ha lanciato numerosi attori dell’arte contemporanea come Damien Hirst, Tracey Emin e Jake e Dinos Chapman.

La carriera di Mueck è poi decollata e l’artista ha persino partecipato alla Biennale di Venezia nel 2001, catturando l’attenzione mondiale con la sua scultura di 4 metri e mezzo intitolata Crouching Boy. Alla mostra oltre alla già citata opera Dead Dad saranno presenti altri capolavori dell’artista come Man in a Boat (2002), Old Woman in Bed (2000/02), Wild Man (2005), Two Women (2005) e In Bed (2005).

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