L’arte è in mano agli uomini?

di Redazione Commenta

Si può parlare di sessismo anche nel mondo dell’arte contemporanea? Beh io non posso dir nulla, in quanto donna non mi sono mai trovata in condizioni di sfavore rispetto ai colleghi uomini. Va però detto che se il collezionismo, salvo sporadici casi, è ad appannaggio dei maschietti, molte professioni hanno quote rosa molto evidenti, parlo delle artiste, delle galleriste e direttrici di musei. Dalle nostre parti, se si compie una rapida indagine, queste professioni sono ricoperte da donne ma quante di queste raggiungono posizioni di comando reale? Poche, verrebbe da dire.  Il mercato dell’arte di alto livello è dominato da artisti uomini, basti pensare a Jasper Johns che riesce a raggranellare cifre che sfiorano i  29 milioni di dollari mentre la cifra più alta raggiunta da una femminuccia e di 12 milioni di dollari, toccati da Joan Mitchell. Se si parla di manifestazioni biennali le cose non migliorano, i presidenti sono quasi tutti uomini. Il sessismo è forse meno apparente di quanto lo fosse una ventina di anni fa ma non è del tutto scomparso, se è vero che i soldi non hanno sesso, è pur vero che molte donne sono stufe di riempire le retrovie o essere relegate al ruolo di assistente di galleria.

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