Arteterapia: la cultura come strumento di integrazione

di Redazione Commenta

 L’arteterapia è un percorso terapeutico nato negli anni ’40 che, attraverso attività culturali e di formazione, favorisce il recupero psichico dei pazienti e l’inserimento delle persone diversamente abili. L’esperienza visiva, tattile e musicale stimola l’espressione di sé ed incide sulla personalità, mettendo il partecipante a proprio agio in diversi contesti ed in questo modo promuove pratiche di inclusione anche a scuola o nella società.

Chi può fare arteterapia

L’arteterapia richiede delle conoscenze specifiche e dei metodi scientifici e comunicativi di tipo professionale. Per questo, dopo una formazione basata sulle discipline educative, occorre frequentare dei corsi post-laurea o di specializzazione focalizzati sulle metodologie di inclusione. Potrebbe essere un percorso da poter perseguire anche quando si è già lavoratori, insegnanti o dirigenti scolastici, al fine di conseguire una preparazione specifica in un ambito che spesso entra in relazione con questo tipo di lavori.

A tal proposito esistono percorsi come il master di Unicusano, un corso da seguire completamente in via telematica, è sicuramente indicato per formarsi con un programma dedicato alla conoscenza dei principali disturbi psichici e all’apprendimento di tecniche di comunicazione e di approccio utili a non creare disagio e sentirsi pienamente in grado di gestire ogni situazione. In questo modo il personale di istituti scolastici e non sarà in grado di occuparsi sia in prima persona di progetti legati all’arteterapia, sia di gestirli con competenza e preparazione.

Professione: arteterapeuta

A livello professionale, l’arte terapeuta è una figura regolamentata dalla norma UNI11592 del 2016, che definisce le competenze, le conoscenze e le abilità del professionista. Le aree di intervento sono sei:

  • Accoglienza
  • analisi della richiesta
  • comprensione della richiesta
  • progettazione delle attività
  • realizzazione del progetto
  • valutazione dei risultati

Il lavoro si svolge in contesti multi-professionali, quindi ogni operatore può intervenire nel progetto con le proprie attività, che possono essere di tipo sociale ed educativo o propriamente artistico (danza, pittura, musica, teatro).

L’arteterapia richiede quindi l’intervento di più professioni per poter raggiungere risultati ottimali a diversi livelli e soprattutto tutelare le persone diversamente abili che sono coinvolte.

I benefici dell’arteterapia

L’arteterapia lavora sulle potenzialità personali della creazione, dell’espressione e della comunicazione. L’uomo ha sempre avuto bisogno di esprimersi, in tutti i linguaggi che ha potuto elaborare nei secoli. Per questo il processo creativo e le attività artistiche stimolano le persone a trovare sé stessi interagendo con la parte più pura e primordiale della propria personalità.

Per un soggetto diversamente abile si tratta quindi di un modo diretto e semplice per abbattere qualsiasi barriera ed interagire mediante un linguaggio universale con l’ambiente ed il gruppo di persone che lo circonda.

Attraverso l’arte tutto diventa più semplice e attraverso le forme, le emozioni e le stimolazioni visive ed uditive ci si sente a proprio agio e pienamente inseriti nel contesto. I benefici sono molteplici: sicurezza in sé stessi, sviluppo di un senso critico, stimolazione della creatività a più livelli. Lo scambio è per tutti e crea un rapporto di fiducia verso l’”altro” che si estenderà anche alle attività quotidiane.

Nelle scuole, negli istituti di formazione ed in ogni ambiente in cui si lavora in gruppo, promuovere queste attività è un modo per crescere e creare buone pratiche nei processi di inclusione in soggetti particolari che necessitano di attenzione e di comprensione.

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