Padiglione Minestrone Italia™ by Vittorione Nazionale™: cosa ne pensano i giornali?

Un'immagine dell'allestimento finale del Padiglione Italia

Sul Padiglione Minestrone Italia™ del Vittorione Nazionale™ in quel della Biennale abbiamo scritto fin troppo e ci sembra inutile giudicare ulteriormente qualcosa di  talmente assurdo e doloroso per la nostra martoriata nazione. Riportiamo qui di seguito alcuni articoli apparsi sui maggiori quotidiani italiani, lasciandoli parlare al nostro posto, via alle danze:

“Se l’arte non è «Cosa Nostra», rimane però, in Italia, un affare di famiglia. Perché come racconta lo stesso Sgarbi, c’è chi ha scelto un’artista anche perché era figlio di un conoscente (ad esempio Francesca Leone, nominata da Ennio Morricone che era amico del padre) o di un parente. E in realtà, più che lo stato dell’arte («Perché dovevo limitare le opere? Non potevo mica limitare il numero degli intellettuali cui affidare la scelta», dice lui), il Circo Sgarbi racconta lo stato e i gusti degli intellettuali italiani.” di Rocco Molinterni su La Stampa del 1 giugno 2011.

Ed invece all’estero parlano di noi: “Sgarbi? un perfetto sconosciuto fuori dall’Italia”

Avevamo pubblicato un articolo affermando che all’estero a nessuno importa di Vittorio Sgarbi e del suo Padiglione Italia alla 54esima Biennale di Venezia. Ebbene purtroppo avevamo sbagliato, questo perchè per nostra somma vergogna uno dei più importanti magazine di arte contemporanea, vale a dire Artinfo, ha pubblicato proprio ieri un articolo firmato da Benjamin Genocchio che evidenzia con freddezza gli orrori sgarbiani.

Ebbene il Vittorione Nazionale™ aveva sbandierato a destra e mancina la sua voglia di selezionare artisti liberi dal sistema,  artisti fuori dalle mafiette e dagli “ospedali dell’arte”, ecco invece cosa ha scritto Genocchio sul conto del noto storico dell’arte: “Il desiderio di alcune nazioni di soddisfare il loro sistema artistico è talmente forte che spesso le stesse sbagliano le selezioni per gli artisti ed i curatori dei rispettivi padiglioni nazionali alla Biennale di Venezia. La nomina di Vittorio Sgarbi come curatore del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia del 2011 è un chiaro esempio di questa spiacevole sindrome.

I Padiglioni di Sgarbi? All’estero non se ne parla, ci sono altri “intrighi internazionali”

Nella foto Corban Walker e Emily-Jane Kirwan con a fianco un'opera dell'artista

Vi siete mai chiesti cosa ne pensano all’estero della nostra arte contemporanea? Intanto possiamo assicurarvi che fuori dai nostri confini il mondo intero ci ignora o quasi.  Già, si parla di arte italiana solo per quanto riguarda notizie su furti, o su grandi mostre dei maestri della pittura. Per il resto l’attenzione dei media (almeno in questo periodo) è tutta per la Biennale, ma tutti gli articoli che abbiamo letto non parlano assolutamente del Padiglione Minestrone Italia organizzato da Vittorio Sgarbi. In parole povere le polemiche le facciamo noi in casa ma all’estero non se ne curano neanche.

Il Financial Times ad esempio ha recentemente redatto un articolo che parla delle nazioni “new entries” come l’Arabia Saudita e l’India. Artinfo ha invece pubblicato una guida con alcuni alberghi, ma le sistemazioni ci appaiono molto costose (ammesso che ci sia ancora posto).

Jan Fabre alla Biennale con la Pietà di Michelangelo

Dal 1° giugno al 16 ottobre 2011, durante la 54^ edizione della Biennale d’arte di Venezia, la Nuova Scuola Grande di Santa Maria della Misericordia (Sestiere Cannaregio 3599) ospiterà il nuovo evento espositivo di Jan Fabre (Anversa, 1958), dal titolo PIETAS. Curata da Giacinto Di Pietrantonio e da Katerina Koshina, promossa dalla GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, dal State Museum of Contemporary Art di Salonicco e dal Kunsthistorisches Museum di Vienna, la mostra presenterà cinque grandi sculture in marmo puro e marmo statuario di Carrara dell’artista fiammingo.

Tra queste spicca l’inedita rilettura fatta da Fabre della Pietà di Michelangelo, dal titolo Sogno compassionevole (Pietà V) nella quale il Cristo ha il volto dell’artista stesso e la Madonna ha quello di un teschio, simbolo della morte.  Lungi dal proporre un messaggio blasfemo o semplicemente provocatorio, l’opera rappresenta una ‘scultura-performativa’ che mette in scena i veri sentimenti di una madre che vuole sostituirsi al figlio morto.

Il Padiglione Italia che sarà…

Giancarlo Vitali

Ecco a voi la lista completa (diramata dal sito della Biennale) dei 200 artisti selezionati dai 200  intellettuali chiamati da Vittorio Sgarbi a riempire il Padiglione Italia, alla prossima Biennale di Venezia. Ovviamente si tratta di una lista “in divenire” visto che qualche artista (vedi Luca Vitone e Paolo Grassino) ha già proclamato una saggia defezione.  Ogni commento appare superfluo, noi vi offriamo qualche immagine di ciò che il mondo potrebbe ammirare della nostra arte contemporanea:

ARTISTA  –  INTELLETTUALE
Accardi Carla  – Enzo Boschi
Acerbi Petrassi – Rosetta Roman Vlad
Adami Valerio   – Marino Livolsi
Anvidalfarei Lois  – Joseph Zoderer
Argeles Gloria  –  Vivian Lamarque
Arrivabene Agostino – Pierluigi Pizzi
Asti Adriana –  Galli Della Loggia
Atti Patrizia – Luigi Koelliker
Bafico Enrico – Anacleto Verrecchia
Balena Vincenzo –  Maurizio Cucchi
Barbieri Olivo – Italo Zannier
Bartolini Giuseppe – Antonio Moresco
Bazzocchi Paolo –  Massimo Donà
Beecroft Vanessa – Linda Nochlin
Begnoni Renato – Italo Zannier
Bergomi Giuseppe – Mario Botta
Bertelli Pino –  Don Andrea Gallo
Bertozzi e Casoni  – Walter Siti
Bertusi Jasmine – Giuseppe Scaraffia

Vittorio Sgarbi non lascia (purtroppo per noi) la Biennale

Una breve nota di stampa, rimbalzata su alcuni quotidiani proprio nel giorno della festa dei lavoratori, ha annunciato ieri la fine del burrascoso rapporto fra Vittorio Sgarbi e la Biennale di Venezia. Oggi invece, non senza una punta di tristezza, abbiamo appreso che sotto le pressioni di Silvio Berlusconi, Vittorio Sgarbi ha praticamente ritrattato tutto. Siamo giunti quindi all’ennesima puntata di una telenovela dal finale scontato che dar mesi sta tenendo con il fiato sospeso tutti gli amanti dell’arte dello stivale.

Vittorione Nazionale™ poteva certo risparmiarsi questa penosa rentree, ci saremmo risparmiati un Padiglione Italia da Televendita dell’arte. Berlusconi non è però l’unico ad aver riportato Sgarbi sulla retta via, anche il povero Paolo Baratta ha infatti lanciato numerosi richiami d’amore al suo adorato criticone: “Torna Vittorio, è tutto pronto, abbiamo le sedi per esporre i tuoi 700 artisti” e via dicendo, in un turbinio di affermazioni stucchevoli apparse in questi giorni su tutti i giornali.