Andrea Aquilanti allo Spazio Borgogno di Milano

 

Si inaugura il 8 marzo 2012 presso lo Spazio Borgogno di Milano la mostra personale dell’artista Andrea Aquilanti (Roma, 1960) dal titolo “Quattro passi”. Da anni Aquilanti si è distinto nel panorama artistico italiano per aver dato vita ad unʼopera di tipo processuale dalle forti componenti interattive, che mira ad indagare speculativamente i diversi modi e approcci del vedere e rappresentare la realtà attraverso l’utilizzo di differenti medium: dal disegno alla pittura, dalla fotografia al video, spesso tra loro correlati ed interdipendenti.

Nel lavoro appositamente pensato per lo Spazio Borgogno, l’artista attua una destrutturazione dell’immagine di un dipinto suddividendola in altre due fasi esecutive e temporali:  il quadro di partenza viene ripreso da un video che proietta l’immagine della composizione ingigantita nella quale a sua volta in presa diretta entrano all’interno della superficie come fossero dei fantasmi, gli spettatori della mostra (da qui il titolo “quattro passi” riferiti al passeggiare dello spettatore ripreso dalle telecamere all’interno dell’opera).

Andrea Aquilanti & Gregorio Botta, doppia personale a Capalbio

L’associazione culturale Il Frantoio di Capalbio, diretta da Maria Concetta Monaci, è lieta di presentare la doppia personale Andrea Aquilanti & Gregorio Botta, a cura di Davide Sarchioni, che si terrà dal 9 luglio al 9 agosto 2011, negli spazi della Galleria Il Frantoio, terzo appuntamento della stagione 2011.

Attraverso un’accurata scelta di lavori rappresentativi, alcuni più recenti e altri inediti, la mostra intende far emergere la tematica del tempo e del trascorrere del tempo quale ulteriore implicazione significativa che percorre trasversalmente le differenti ricerche linguistiche e poetiche dei due artisti coinvolti, sollecitando nuove riflessioni. Il lavoro di Andrea Aquilanti (Roma, 1960), che vede una originale contaminazione fra fotografia, video, disegno e pittura, apre una dialettica problematica sul rapporto fra la realtà e la sua rappresentazione.

Donatella Spaziani – Cielo

Sabato 28 maggio 2011, alle ore 11, gli Incontri Internazionali d’Arte presentano il Cielo di Donatella Spaziani. Avviato nel 2001, “Cielo” è il ciclo degli interventi site specific che si succedono sul soffitto della Biblioteca degli Incontri Internazionali d’Arte, nella sede storica dell’Associazione a PalazzoTaverna a Roma.

Dopo Time Space III dell’artista taiwanese Mali Wu (2001), Senza titolo di Maurizio Cannavacciuolo (2002), Signore e signori… di Giulio Paolini (2004), Né in cielo, né in terra di Andrea Aquilanti (2006), RidonDanza Rondini di Luigi Ontani (2007), Speriamo Senza Titolo di Enzo Cucchi (2007) e Direzioni di Jost Wischnewski (2008), si inaugura il lavoro Maggio 2011 di Donatella Spaziani, a cura di Cecilia Casorati. L’iniziativa vuole essere un omaggio a Graziella Lonardi Buontempo, fondatrice degli Incontri Internazionali d’Arte e ideatrice del ciclo “Cielo”.

25 anni con La Nuova Pesa di Roma

Giusto 25 anni fa Simona Marchini dava inizio alla sua attività di gallerista e di promotrice di iniziative legate alla musica, al teatro e alla letteratura, inaugurando il Centro Culturale La Nuova Pesa, in continuità e in omaggio alla storica galleria fondata dal padre, Alvaro Marchini, nel 1959, e la cui attività si protrasse fino al 1976.

La scena artistica e culturale degli anni in cui Simona Marchini “riapre” la Nuova Pesa è dominata dal cosiddetto pensiero “postmoderno” che seguiva le posizioni fortemente ideologiche e di schieramento che avevano fino ad allora caratterizzato la cultura europea. Proprio per questa esigenza di interpretare un cambiamento e di ricercare nuove consapevolezze, Simona Marchini ospiterà una serie di dibattiti, dalla filosofia alla poesia, con il contributo di allora giovani intellettuali, oggi tra i più stimati del panorama nazionale e internazionale.

My Generation, 15 giovani artisti in mostra al Museo Pietro Canonica

All’interno della suggestiva cornice del Museo Pietro Canonica a Villa Borghese (Roma), il 3 ottobre 2010 inaugura My Generation, mostra a cura di Manuela Pacella con il coordinamento di Francesca Campli. L’esposizione si inserisce all’interno della rassegna annuale d’arte contemporanea Dentro Roma, ideata da Andrea Fogli e giunta quest’anno alla sua seconda edizione.

Con questa mostra si intende sostenere e divulgare il lavoro di artisti under 35 nati o attivi nella capitale attraverso un format che possa costituire un prototipo per una manifestazione biennale volta a dare visibilità alle nuove generazioni. Negli ambienti della casa-museo dello scultore piemontese, vissuto a cavallo tra il XIX e XX secolo, 15 giovani artisti presenteranno lavori volti a intrattenere un dialogo con le opere e l’atmosfera preesistenti. Dal giardino all’atelier, dalle sale del museo al piano terra sino all’appartamento dell’artista al primo piano, gli artisti proporranno diversi interventi. Spaziando dalla pittura alla fotografia, dalla scultura al disegno, dal video all’installazione e alla performance le opere creeranno un cortocircuito evocativo e in alcuni casi politico-sociale con un contesto storico-artistico affascinante, ma anche lontano dalla sensibilità delle nuove generazioni.

Andrea Aquilanti – La stanza

Giovedì 30 settembre si inaugura presso la galleria Ciocca Arte Contemporanea di Milano la personale dell’artista romano Andrea Aquilanti dal titolo La stanza, esposizione che prosegue l’indagine dell’artista sul rapporto tra la realtà e la sua rappresentazione, tra lo spazio presente e lo spazio vissuto che permane nella memoria dell’arte.

Lo spettatore verrà accolto dall’opera Specchio, un vero specchio privato delle sua capacità riflettenti, sulla cui superficie è possibile osservare delle immagini di una storia che si è svolta di fronte a lui in un tempo non definito. Il significato di questa narrazione viene svelato gradualmente dal percorso della mostra che trasporta il visitatore in una realtà parallela che a lui si relaziona, fatta di stanze che si aprono oltre le pareti e che parlano di oggetti e di spazi in un gioco in bilico tra il reale e il fittizio. Come un novello Alice, lo spettatore viene proiettato all’interno di quel racconto nel quale diventa parte visibile e invisibile della realtà e della sua finzione artistica.

Andrea Aquilanti – Ipotesi per quel che la pittura non dice

Il 12 dicembre la mostra di Andrea Aquilanti chiuderà un ciclo di lavoro della NOTgallery di Napoli, durato 4 anni, e al contempo suggerirà la nuova direzione che la NON galleria intende darsi a partire dal nuovo anno. Col progetto NOTgallery2010, lo spazio espositivo apre un ciclo di trasformazione che lo porterà ad occuparsi prevalentemente di contenuti artistici destinati alle nuove tecnologie.

Alla pittura, il primo medium che l’uomo abbia avuto a disposizione per creare immagini, il compito di “traghettare” la NOTgallery in questo passaggio. Ancora oggi, per molte persone, “fare Arte” vuol dire dipingere, è per questa ragione che solo attraverso la rigenerazione del dipingere può iniziare una fase nuova di produzione artistica.

Reasons for moving, secondo atto al Condotto C di Roma

 Il corpo agisce partendo dalla compattezza del luogo. Senza esagerare. Questo è quanto si legge sul criptico volantino della performance Condotto ©hold tenutasi il 26 aprile 2009 al Condotto C, sotto la cura di Chiara Girolomini. Il nuovo spazio romano sfugge ad ogni possibile catalogazione, evitando il vincolo della programmazione fissa nel segno di progetti altamente sperimentali che per la loro natura libera e fuori dagli schemi convenzionali riescono ad affascinare senza gli obblighi formali delle comuni gallerie d’arte.

Dopo la precedente eterea installazione di Andrea Aquilanti, perfetta per la sua volatile consistenza, il Condotto torna con un progetto di Annika Pannito+Keramik Papier (organizzatori del Bestiario Festival 2008). In un ambiente asettico, sotto luci al neon virate in giallo ed una singola poltrona a fare da arredo, una presenza femminile parte dalla morte, dalla pesantezza del proprio corpo sul suolo per compiere la sua danza di movimenti liberi ed armonici nella loro scomposta nevrosi. Sono gesti che si accostano ad una ritualità sacrale, momenti mistici domestici che evitano il gesto occidentale per ricostituirsi su una libertà ancestrale fondata su riferimenti simbolici e non su canoni stilistici .