Omaggio ad Ansel Adams alla Galleria Repetto di Acqui Terme

Quando le parole diventano poco chiare, mi concentro con la fotografia.
Quando le immagini diventano inadeguate, mi accontento del silenzio
Ansel Adams

Dal 7 maggio al 25 giugno la Galleria Repetto di Acqui Terme ospiterà la mostra fotografica Omaggio ad Ansel Adams Cattedrali di pietra – Cattedrali dell’anima, sul tema della montagna. Saranno esposte circa 30 opere del grande maestro americano e altri lavori storici di Minor White, Vittorio Sella, Albert Steiner (Cattedrali di pietra); per addentrarsi poi, in una diversa e complementare poetica, introspettiva e concettuale, attraverso le opere di Luigi Ghirri, Richard Long ed Hamish Fulton, (Cattedrali dell’anima).

Immagini, simboli espressioni che dialogano e si intersecano, fino ad arrivare ai contemporanei Luca Andreoni, Olivo Barbieri, Luca Campigotto, Olafur Eliasson, Thomas Joshua Cooper, Daniele De Lonti, Ishikawa, Walter Niedermayr, Bernard Plossu, Darren Almond.

Continua l’epopea delle foto di Ansel Adams

La storia infinita delle fantomatiche foto perdute e ritrovate di Ansel Adams si fregia di un altro misterioso capitolo. Come già spiegato in un nostro precedente articolo, l’artista Rick Norsigian comprò nel 2000 una scatola contenente alcuni negativi, il tutto costò circa 45 dollari. Lo scorso mese, esattamente dieci anni dopo, l’artista ha annunciato nel corso di una conferenza tenutasi in una galleria di Beverly Hills, che i negativi erano in realtà degli scatti di Ansel Adams. Norsigian ha fatto valutare i negativi in vetro da un team di esperti prima di annunciare la scoperta, ora quei negativi potrebbero valere 200 milioni di dollari.

Matthew Admas, nipote del grande fotografo, si è però subito opposto al parere degli esperti dichiarando che le foto in questione non sono state scattate dal suo celebre nonno. In seguito si è aggiunta al tutto anche una donna di Oakland, Marian Walton che ha dichiarato di possedere una foto identica ad uno dei negativi di Norsigian.

I Colorama tornano finalmente in mostra


Avete presente i Colorama? Bene per quanti di voi non li conoscessero i Colorama erano delle trasparenze retroilluminate stampate con un ingranditore speciale create dalla Kodak per pubblicizzare il proprio marchio. I Colorama erano immensi, tali fotografie che molto spesso fissavano scene di vita quotidiana americana, potevano raggiungere i 5 metri e mezzo di altezza e i 18  metri di lunghezza misure impensabili per i comuni apparecchi di stampa dell’epoca.

Stiamo infatti parlando del 1950 e la Kodak decide di piazzare le sue “foto più grandi del mondo” proprio dentro la Grand Station di New York. Per anni quelle gigantografie simbolo di un benessere e di un capitalismo ormai agli sgoccioli, hanno attirato l’attenzione di oltre 650mila turisti e passeggeri. Questo almeno fino al 1990, anno in cui la Kodak ha deciso di terminare la produzione di quelle meraviglie che descrivevano di volta in volta le giornate di vacanza, i paesaggi naturali fino ad arrivare a momenti storici come lo sbarco sulla luna.

Scoperte nuove inestimabili foto di Ansel Adams. Ma saranno poi vere?


L’artista Rick Norsigian ha molte ragioni per gioire, alcuni negativi che aveva comprato dieci anni fa da un rigattiere per 45 dollari oggi potrebbero valere circa 200 milioni di dollari. La rocambolesca storia comincia a Fresno a 260 Km da San Francisco. Rick Norsigian decide di acquistare per un (è il caso di dirlo) pugno di dollari una scatola piena di negartivi. Tornato a casa Rick sviluppa le foto e scopre un’incredibile somiglianza con le immagini scattate da Ansel Adams (1902-1984) vero e proprio maestro statunitense della fotografia in bianco e nero.

Letteralmente sbalordito dalla scoperta, Rick tenta di far autenticare la fotografie ma per dieci anni nessuno gli crede: “Non esistono autorità ufficiali in grado di autenticare le fotografie, contrariamente a quanto succede in pittura. Inoltre le opere non hanno nessuna firma che possa condurre all’artista che le ha scattate”.

Polaroid vende la sua collezione, 1.200 opere che (forse) non vedremo mai più

 Nel 1960 la metà delle famiglie americane possedeva una macchina fotografica istantanea Polaroid e mentre l’idea di possedere una subitanea immagine delle vacanze, del cenone di Natale o del proprio compleanno fu la chiave di volta del successo dell’azienda, questo prodotto rivoluzionario ha cambiato per sempre le scelte creative di molti artisti. Ansel Adams ha catturato le sue celebri e fiabesche immagini dello Yosemite National Park proprio con una Polaroid e che dire delle centinaia di immagini scattate da Andy Warhol,  Chuck Close e William Wegman sino a giungere allo strettamente contemporaneo Dash Snow.

Oggi queste fotografie assieme a tantissime altre (comprese quelle scattate dal fondatore della Polaroid, Edwin H. Land) saranno messe all’asta da Sotheby’s. La Polaroid è infatti costretta a vendere la sua collezione per pagare i suoi creditori ( purtroppo l’avvento della fotografia digitale non ha giovato alla celebre azienda americana), per la cronaca l’asta si terrà a New York il 21 ed il 22 giugno.