Il CAM brucia le sue opere

  Capita a volte di trovarsi con la testa fra le nuvole, a guardare uno dei tanti telegiornale trasmessi dalle varie emittenti. Ecco però che un dettaglio cattura la nostra attenzione, vediamo le immagini di quello che sembra un museo. Tutto normale, vien da pensare, quand’ecco che un uomo all’interno di uno degli spazi espositivi  comincia ad appiccare il fuoco ad un’opera d’arte.

Subito ci avviciniamo allo schermo per guardare meglio e scopriamo che l’incendiario altri non è che il solito Antonio Manfredi, artista nonché direttore del CAM, Contemporary Art Museum di Casoria. Per nostra fortuna, il nostro buon Manfredi ha bruciato una sua opera ma una volta raggiunto dal microfono il direttore/artista si dice pronto a bruciare tutte le sue mille opere, una al giorno, per una giusta causa.

Il CAM chiama e la Germania risponde

Ricorderete certamente lo strano caso del direttore del CAM, contemporary Art Museum di Casoria. Per chi si fosse persa la notizia, vi ricordiamo che agli inizi di febbraio Antonio Manfredi aveva issato la bandiera tedesca sulla porta principale del msueo ed aveva chiesto asilo politico in una lettera inviata al cancelliere Angela Merkel, poiché vittima della camorra ed impossibilitato a proseguire le normali attività culturali dell’istituzione.

Manfredi aveva inoltre proposto di trasferire lo staff e l’intera collezione del museo in Germania, abbandonando di fatto una terra già fin troppo bersagliata da numerosi attacchi al suo patrimonio culturale. Ebbene il Corriere del Mezzogiorno ci informa che lo scorso lunedì, in mattinata, una delegazione formata dal console tedesco Christian Much, dal direttore del Goethe Institut di Napoli Maria Carmen Morese e dall’addetto alla cultura del consolato tedesco Atonia Weber, si è recata a far visita al tanto chiacchierato museo d’arte contemporanea.

Camorra! ed il direttore del CAM Antonio Manfredi chiede asilo in Germania

Una sbalorditiva notizia è rimbalzata nelle ultime ore sul sito della CBS News. Protagonista della vicenda è Antonio Manfredi, direttore del CAM, Contemporary Art Museum di Casoria, istituzione museale che negli ultimi tempi è stata bersaglio di alcuni atti illeciti portati a termine da ignoti malfattori. Ai microfoni dell’Agence France Presse, Manfredi avrebbe dichiarato di voler presto lasciare il museo e trasferirsi in Germania per proseguire il suo percorso di supporto alla giovane arte.

“Sto dicendo sul serio, se Angela Merkel mi offre asilo, sono pronto a fare i bagagli e trasferirmi in Germania con lo staff del museo e con l’intera collezione di 1.000 opere” ha dichiarato alla stampa il direttore. In parole povere Manfredi sarebbe pronto sin da subito a trasferire l’intero museo con tutte le opere accumulate durante la sua gestione iniziata nel 2005.

Nuovo atto di vandalismo al Cam di Casoria

I lettori di Globartmag ricorderanno sicuramente lo spiacevole fatto successo lo scorso dicembre al Cam, Contemporary Museum di Casoria, quando in occasione di una mostra di arte contemporanea con artisti africani dal titolo Africam, alcuni ignoti impiccarono un bambolotto al cancello principale del museo. Il bambolotto era di colore ed il gesto fu oggettivamente additato come un chiaro atto intimidatorio. A pochi mesi dall’accaduto il Cam torna a far parlare di sé poiché lo scorso 2 aprile i vandali sono tornati sui loro passi ed hanno nuovamente disturbato le attività del museo.

Alcuni ignoti, dicevamo, hanno infatti apposto un pesante lucchetto sul cancello d’ingresso, bloccando irreparabilmente l’entrata. Ad accorgersene sono stati i custodi del museo che in mattinata si erano come di consueto recati ad aprire la sede. In questi giorni il Cam ospitava una rassegna dal titolo Politik arte dentro e fuori il sistema, mostra con  opere di Giuseppe de Marco, Sebastiano Deva, Di Guida & Vargas, Mulugeda Gebrekidan, Otieno Gomba, M. Kronstadiano Fiore, Christian Leperino, Lello Lopez, J.P. Mika, Errico Ruotolo, Marcus Shahar e Tony Stefanucci.

Razzismo al Cam di Casoria, crocifisso un bambolotto di colore

 Come molti di voi sapranno nei prossimi giorni il Cam, Contemporary Art Museum di Casoria ospiterà la mostra AfriCam, progetto che dal 5 dicembre al 28 febbraio proporrà un’importante selezione di arte contemporanea proveniente dal continente africano. La mostra si preannuncia interessante anche a causa del fatto che l’Africa pur avendo un nutrito gruppo di agguerriti a bravissimi artisti è rimasta fino ad ora un poco in ombra nel panorama internazionale anche se va detto che la scorsa Biennale di Venezia ha fornito una buona selezione di avvincenti proposte.

All’evento parteciperanno inoltre tantissimi artisti come il grande George Lilanga, provenienti dai più disparati stati del continente nero. Purtroppo il clima festoso della manifestazione è stato macchiato da ciò che è successo ieri sera proprio davanti al Cam. il direttore del museo Antonio Manfredi mentre si stava recando al museo con gli artisti Narku Thompson Nii e Mohamed Alaa per gli ultimi ritocchi della mostra, ha scoperto un bambolotto di colore letteralmente crocifisso sul cancello del Cam.