Aleksandr Sokurov e Faust dal cinema alla video arte


Con Faust, Aleksandr Sokurov chiude in bellezza la sua grande tetralogia fondata sul potere ed i suoi effetti devastanti sulla natura umana. Dopo aver preso in esame le figure di Adolf Hitler (“Moloch”, 1999), Vladimir Lenin (“Il Toro”, 2000) e l’imperatore giapponese Hirohito (“Il Sole”, 2004), il grande regista, autore di Arca Russa (2002), si concentra sul dottor Faust di Goethe che in sostanza contiene tutti i personaggi delle pellicole precedenti e riassume in sé l’essenza della condizione umana.

Nelle mani di Sokurov, la grande leggenda del dottore deluso ed annoiato dalla vita che stringe un patto con il diavolo per ottenere conoscenza e piacere, diviene metafora dell’esistenza stessa in un continuo rotear di macchina da presa e destini, un turbinio perpetuo che costringe i protagonisti ad errare senza una meta all’interno di un universo ottocentesco che pare proiettato all’indietro nel tempo e regala visioni che si accostano ai capolavori di Hieronymus Bosch con frammenti botticelliani in alcune scene dominate dai personaggi femminei.

Lars Von Trier nazi cacciato da Cannes

Accadono cose strane in questo mondo e sempre più spesso chi sembrava essere degno di stima si trasforma in un imbecille completo, senza alcuna possibilità di difesa. Questa volta la figura del completo babbeo l’ha fatta nientemeno che Lars Von Trier, giunto in quel di Cannes per presenziare al festival del cinema.

Lo sprovveduto regista durante la conferenza stampa di Melancholia (sua ultima pellicola con Kristen Dunst e Charlotte Gainsbourg) avrebbe rilasciato queste scioccanti dichiarazioni riportate da la Repubblica: “capisco Hitler, capisco l’uomo che è pieno di male, certo sono contrario alla seconda guerra mondiale e non sono contro gli ebrei, ma in realtà non troppo perché Israele è un problema, come un dito nel culo, fa cagare. Adoro l’architetto di Hitler Albert Speer, aveva un grande talento. Come regista nazista. Invoco la soluzione finale per i giornalisti”.

Steve McQueen girerà un film su Fela Kuti

L’artista inglese Steve McQueen ha deciso di dedicarsi al cinema ed ha già firmato un importante contratto per dirigere un film biografico su Fela Kuti, il grande musicista inventore dell’Afrobeat che si ispirò al funk di James Brown, fu ad un passo dal diventare presidente della Nigeria ed ebbe ben 27 mogli. Il magazine Variety ha dichiarato che il novello regista scriverà la sceneggiatura del film assieme a Biyi Bandele.

La pellicola è tratta dal libro biografico di Michael Veal che si intitola Fela: The Life and Times of an African Musical Icon, pubblicazione che ha rinnovato l’interesse sulla figura della controversa star Nigeriana che sarà inoltre il protagonista di un nuovo musical di Broadway. Fela Kuti, che è morto di Aids nel 1997, è stato l’unico musicista africano in grado di fondere il Jazz americano con i ritmi funk, dando vita ad una nuova forma musicale denominata Afrobeat, divenuta poi estremamente popolare dentro e fuori il continente africano negli anni ‘70. Kuti ha più volte affermato di aver coniato il termine al ritorno del suo tour americano con la band degli Africa 70.