“Cara” fiera, quanto mi costi?

Ma le fiere d’arte contemporanea sono davvero cosi importanti e vantaggiose per le gallerie che vi prendono parte? Difficile a dirsi, eppure se giriamo questa domanda ad un dealer qualsiasi, la risposta che potremmo sentire è la seguente: “Le fiere sono importanti per la visibilità di una galleria, si creano contatti. E poi tutti gli altri ci vanno, quindi devo per forza di cose andarci anche io”. Più che dettata da un reale guadagno, la presenza in fiera deve sottostare alla regola assai bizzarra dell’esserci per esserci.

Che importa se il vostro stand vi costerà un occhio della testa, se i trasporti delle opere saranno dispendiosi e pericolosi per le stesse, se le cene con i collezionisti e l’alloggio vi prosciugheranno il portafoglio, alla fine potete sempre vendere un’opera e rientrarci. Il problema sta però nel venderla questa benedetta opera, visto che negli ultimi tempi è divenuto un accadimento sempre più raro.  La Vip art fair, fiera d’arte contemporanea sviluppata esclusivamente su piattaforma internet, è stata da più parti definita come un sonoro fiasco e le altre fiere sono circondate da pareri discordanti.

Venezia vuole cambiare faccia allo storico Ponte dell’Accademia

Venezia è nell’apice del successo, la 54esima Biennale delle arti Visive ha raggiunto quota 150.000 visitatori lo scorso 11 agosto e rimarrà aperta fino al prossimo 27 novembre 2011. Il 31 agosto inoltre partirà la Mostra del Cinema che non mancherà di portare ulteriore pubblico in laguna. In questi giorni però alcune brutte notizie hanno un poco rovinato il clima di festa. Si parla di ponti, una questione che nella città lagunare risulta sempre molto spigolosa. Sono ancora vive le polemiche per l’ormai tristemente celebre Ponte della Costituzione creato nel 2008 dall’archistar Santiago Calatrava, il quale attraversa il Canal Grande tra Piazzale Roma e la Stazione di Santa Lucia.

In questi giorni è stato sottoposto ad ulteriori lavori per il collaudo di un’ovovia su rotaia agganciata ad una grimagliera, per permettere ai disabili di attraversarlo. Va inoltre detto che per il suo design sin troppo avveniristico, il ponte di Calatrava non è mai riuscito a far breccia nel cuore dei veneziani che lo hanno da subito ripudiato. 

Fuksas e Gehry, due “nuvole” cariche di pioggia

La nuvola di Frank Gehry

Le nuvole sembrano esser divenute il pallino delle archistar internazionali. Certo è che guardando il cielo ognuno di noi può meravigliarsi in qualsiasi momento ma è pur vero che molte volte avere la testa fra le nuvole non è . Ne sa qualcosa Massimiliano Fuksas, visto che l’edificazione del suo Centro Congressi Italia (ribattezzato Nuvola) nel quartiere EUR di Roma si è tramutata in una vera e propria fabbrica di San Pietro, inaugurata l’11 dicembre del 2007 ed ancora ferma al più classico dei pali. Si è detto che la Nuvola verrà completata nel 2013 ed il suo costo complessivo sarà di oltre 270 milioni di euro, non male per una gigantesca teca in acciaio e vetro.

In questi ultimi giorni una nuova “nuvola” è balzata agli onori della cronaca. Si tratta di una nuova struttura parigina sviluppata dall’archistar Frank Gehry e fortemente voluta da Bernard Arnaud il proprietario dei fashion brands Louis Vuitton, Christian Dior e Givenchy. La Nuvola di Gehry (il cui vero nome è Louis Vuitton Foundation for Creation) è stata pensata per contenere un centro culturale che ospiterà mostre temporanee di artisti universalmente riconosciuti come Jean-Michel Basquiat, Francis Bacon e Damien Hirst.