Troppe spiegazioni rendono noiosa l’arte

Una nuova scoperta nel campo della psicologia potrebbe sicuramente attirare l’attenzione di critici e curatori d’arte contemporanea generando anche molte polemiche. Secondo una ricerca apparsa sulla pubblicazione dal titolo Empirical Studies of the Arts spiegare un’opera mediante un testo critico o comunque illustrare dettagliatamente i segreti nascosti all’interno della stessa potrebbe produrre nel pubblico un calo di apprezzamento dell’opera.

Insomma con l’intento di svelare i misteri dell’arte si potrebbe finire per annoiare chi ci ascolta. La ricerca è stata condotta da Kenneth Bordens docente all’Indiana University di Fort Wayne. Bordens ha condotto uno studio su 172 studenti con poca o nulla conoscenza dell’arte.

Go Brooklyn ha scelto ma le opere sono tremendamente brutte

 

Jonathan Blum

 

Abbiamo già dedicato molti articoli al progetto Go Brooklyn ed i nostri lettori lo ricorderanno di sicuro. Per quanti non lo sapessero, Go Brooklyn è stato varato dal Brooklyn Muesum e consiste nel far visitare alla cittadinanza gli studi d’artista per poi selezionare gli artisti migliori, i quali a loro volta esporranno nel prestigioso museo.

Gerhard Richter

Nasce a Dresda in Germania 9 febbraio 1932. Cresce nelle campagne dell’Alta Lusazia (Oberlausitz). Lasciata la scuola all’età di sedici anni, inizia a lavorare come praticante nel campo della pubblicità e come pittore di scenografie teatrali per poi ritornare agli studi presso l’Accademia d’Arte di Dresda. Richter insegna dapprima come professore temporaneo alla Hochschule für bildende Künste in Amburgo presso il Nova Scotia College of Art and Design, per poi divenire nel 1971 professore titolare presso l’Accademia d’Arte di Düsseldorf. Nel 1983, Richter si trasferisce da Düsseldorf a Colonia dove vive tuttora.