Click or Clash? Strategie di collaborazione

LaRete Art Projects e la Galleria Bianconi di Milano presentano il 19 gennaio la seconda tappa di Click or Clash? Strategie di collaborazione con la partecipazione di Marco Giovani, Niklas Goldbach e Yves Netzhammer e la collaborazione curatoriale di Julia Draganovic e Elena Forin. Click or Clash? Strategie di Collaborazione è un progetto articolato e di lungo periodo che si propone di affrontare come l’accordo o il disaccordo, il consenso o il conflitto, possano oggi creare delle nuove opportunità nell’ambito della sfera della collaborazione, tema fortemente attuale non solo  nelle pratiche artistiche.
Attraverso una strategia di collaborazione orientata verso l’affermazione di una vicinanza complessiva, declinata anche attraverso il valore delle singole differenze, il secondo episodio di Click or Clash? Strategie di collaborazione si concentra sul tema delle strutture di potere nella nostra società: il singolo individuo e le sue relazioni, lo spazio e la tecnologia, e il ruolo dell’immagine sono il punto di partenza di un nuovo confronto sul tema della collaborazione. In questo caso i tre artisti hanno deciso di sviluppare individualmente le loro visioni sul tema, al fine di creare un dialogo all’interno di un percorso tra i singoli lavori. Il team curatoriale, formato da Julia Draganovic e Elena Forin, sviluppa in questa occasione una nuova pratica di collaborazione nella lettura delle opere, al fine di estendere e di approfondire le possibilità critiche e il potere narrativo dei singoli lavori e della mostra.

Click or clash? Strategie di collaborazione alla Galleria Bianconi di Milano

 Click or Clash? Strategie di Collaborazione è un progetto articolato in più tappe, curato da Julia Draganovic e LaRete Art Projects, promosso dalla Galleria Bianconi. La prima tappa inaugura presso la Galleria Bianconi (Via Lecco 20, Milano) il 20 ottobre, alle ore 18 con la partecipazione di Via Lewandowsky, Cesare Pietroiusti e Luigi Presicce.

Click or Clash? intende affrontare ed approfondire il tema della collaborazione, sempre più complesso e presente nello scenario contemporaneo, invitando ogni artista a confrontare le proprie posizioni su determinate questioni con colleghi provenienti da altri paesi, background culturali e ambiti di intervento. A partire dalla prima tappa, la Galleria Bianconi inviterà, infatti, tre artisti per ogni mostra, aprendo un confronto visivo che sarà, di volta in volta, accompagnato da un dibattito sui temi che gli artisti invitati metteranno in mostra. Click or Clash? Non è una domanda semplice. Ma entrambi i risultati del confronto tra diverse posizioni, sia in contrasto che armoniche, dovrebbe creare un surplus di conoscenze e consentire l’apertura di nuove prospettive.

Seppur con ragionevole ritardo sentivo di dover condividere con voi le mie impressioni a riguardo.

Sono passati troppi giorni perché la memoria italiana si ricordi, ma dal 3 al 6 febbraio a Milano è andata in scena la prima di The Affordable Art Fair, format internazionale che propone agli astanti opere d’arte al di sotto dei cinquemila euro. Un’idea decisamente attuale premiata infatti da più di diecimila visitatori e grandi vendite che han reso felici gli organizzatori, primo su tutti Marco Trevisan: colui che nei giorni precedenti all’evento ha condotto una campagna pubblicitaria serrata sulla sua persona parlando della fiera.

Questo sarà un articolo breve, solo qualche osservazione che avevo desiderio di condividere, la premessa, ci tengo, è che sono assolutamente favorevole a manifestazioni di questo tipo i cui intenti alla base sono encomiabili. Inoltre a corollario della fiera erano stati organizzati una serie di incontri e attività educative che manifestavano la volontà di presentare una proposta completa ed importante. Non avendo potuto parteciparvi però non posso dire se in quel frangente abbiano fatto centro.