La celebrazione della materia disadorna

Essenzialità, linearità e dinamicità sono le caratteristiche che contraddistinguono il lavoro scultoreo di Nunzio, in mostra nelle due sedi romane della Galleria Bonomo. Per l’occasione l’artista ha realizzato una serie di opere site-specific che esplicitano la sua ricerca imperniata sulla materia e sulle sue qualità intrinseche.

Nunzio di Stefano (Cagnano Amiterno, AQ – 1954) è uno dei principali esponenti della scultura italiana degli ultimi trent’anni. Nel 1973, dopo aver conseguito il diploma di scenografia all’Accademia di Belle Arti di Roma, apre uno studio presso l’ex Pastificio Cerere, nel quartiere di San Lorenzo, dove lavorano anche Bruno Ceccobelli, Gianni Dessì, Giuseppe Gallo, Piero Pizzi Cannella e Marco Tirelli. Tale vicinanza porta alla costituzione di un vero e proprio gruppo creativo che sarà ufficializzato nel 1984 con la collettiva ‘Ateliers’ organizzata da Achille Bonito Oliva. Al 1981 risale la sua prima mostra personale presso la Galleria Spazia di Bolzano, a cui seguirà quella romana presso la Galleria ‘L’Attico’ nel 1984. Nel 1986 partecipa alla Biennale di Venezia, dove vince il ‘Premio 2000’ come miglior giovane artista.

Molte novità al Pastificio Cerere di Roma

È la formazione il trait d’union delle attività promosse nel 2011 dalla Fondazione Pastificio Cerere – attiva dal 2004 in un’ex semoleria pastificio nel quartiere San Lorenzo di Roma – che con la recente nomina a direttore artistico di Marcello Smarrelli, è determinata a rendere ancor più strutturata la propria programmazione, incrementando il dialogo con le istituzioni e affermandosi come punto di riferimento culturale per il territorio.

La vocazione didattica caratterizza da sempre la Fondazione capitolina, nata da un’idea del suo Presidente, Flavio Misciattelli, e dal restauro del più importante sito di archeologia industriale di San Lorenzo. Dismessa la produzione nel 1960, l’ex fabbrica si è popolata di atelier di artisti, diventando negli anni Ottanta la sede del celebre “Gruppo di San Lorenzo”, con Nunzio, Bruno Ceccobelli, Gianni Dessì, Giuseppe Gallo, Piero Pizzi Cannella, Marco Tirelli…. Ancora oggi gli spazi dell’ex stabilimento industriale ospitano studi d’artista, loft e scuole di fotografia.

Nuovo spazio a Roma, inaugura a San Lorenzo Limen otto9cinque


Mercoledì 7 Aprile inaugura a Roma, con la mostra San Lorenzo: Limen, La soglia dell’arte a cura di Achille Bonito Oliva, Limen otto9cinque, nuovo spazio espositivo situato nel quartiere romano di San Lorenzo. Con l’intento di rendere omaggio al quartiere che ospiterà il nuovo spazio espositivo, la mostra è dedicata a quelle personalità artistiche che negli anni hanno reso San Lorenzo quartiere centrale nel panorama dell’arte contemporanea italiana.

Sono state selezionate opere di Bruno Ceccobelli, Gianni Dessì, Giuseppe Gallo, Nunzio, Pizzi Cannella e Marco Tirelli. La scelta degli artisti e delle opere non vuole determinare un’area di ricerca comune, ma sottolineare l’atmosfera che ha generato le singole evidenze plastiche. Per l’occasione sarà edito un catalogo per le Edizioni Carte Segrete, che verrà pubblicato nel corso della mostra, con le immagini catturare dal fotografo Claudio Abate e testi di Achille Bonito Oliva, dell’Assessore alle Politiche Culturali del Comune di Roma Umberto Croppi, e del Presidente del III Municipio Dario Marcucci.

La Quadriennale di Roma e il Mart insieme per la Scuola di San Lorenzo

Gli “artisti di San Lorenzo” – Bruno Ceccobelli, Gianni Dessì, Giuseppe Gallo, Nunzio, Pizzi Cannella, Marco Tirelli – saranno al centro di una conversazione a molte voci che si svolgerà martedì 15 settembre, a partire dalle ore 18, nella sede della Quadriennale di Roma, a Villa Carpegna.

L’incontro è promosso dalla Quadriennale e dal Mart, il Museo di arte moderna contemporanea di Trento e Rovereto, dove è in corso fino al 4 ottobre Italia Contemporanea. Officina San Lorenzo, la più vasta esposizione antologica dedicata finora ai sei artisti romani che trent’anni fa scelsero di fare pittura e scultura in uno stabile degli inizi del Novecento nel quartiere romano di San Lorenzo.