Gary Baseman diventa curatore

Per una volta Gary Baseman ha deciso di spogliarsi dalle vesti di prodigio della corrente lowbrow americana e passare la linea di confine trasformandosi in curatore d’eccellenza. L’evento curato dal nostro beniamino prende il titolo di True Self e avrà luogo il prossimo 24 ottobre alla celebre Jonathan LeVine Gallery di New York.

Baseman ha avuto l’arduo compito di selezionare oltre 40 artisti che hanno prodotto nuove opere appositamente per l’evento. Come recita il titolo della mostra, il tema è libero ed ogni artista ha così potuto sbizzarrirsi senza pregiudicare la propria fantasia creativa. Baseman ha inoltre incoraggiato la carica artistica individuale abolendo restrizioni legate al mezzo espressivo ed alle sue dimensioni.

Jim Houser e i microcosmi narrativi

La galleria Patricia Armocida di Milano inaugura mercoledì 1 Luglio The Tip of the Sword, la prima mostra personale in italia di Jim Houser.

Nato a Philadelphia, membro fondatore del collettivo Space 1026, Jim Houser è affascinato dalla libera associazione di parole, scelte in base alle loro proprietà acustico-visive e accostate a un mondo popolato da figure curiose. L’artista crea microcosmi narrativi in cui lo spettatore dialoga attivamente e partecipa ad un racconto apparentemente complesso. Per l’occasione Jim Houser presenta 45 nuovi lavori, tele e dipinti su legno e cinque installazioni site specifics sia scultoree che murali.

The Inland Empire, la mostra di Jeff Soto a Londra

Grande personale dell’artista californiano Jeff Soto a Londra il 14 maggio nella Stolen Space Gallery. L’artista si prepara a conquistare l’impero britannico con The Inland Empire, mostra in cui saranno presentati 20 nuovi dipinti su pannello e su carta assieme ad un’installazione esterna di vasta scala. L’artista sarà inoltre presente in galleria per presentare una nuova serie di stampe fatte a mano e per firmare le copie del suo libro fresco di pubblicazione Storm Clouds.

The Inland Empire è una mostra politicamente impegnata che focalizza l’attenzione sugli effetti della recessione nell’area di Riverside dove l’artista vive, riflettendosi in quello che sta succedendo nel resto del mondo. In merito alla mostra ed al perché di questa tematica Soto ha recentemente dichiarato: “La regione in cui vivo è chiamata the Inland Empire. E’ a circa 30 chilometri da Los Angeles in mezzo al deserto ed alle montagne. Durante il boom economico la zona crebbe in maniera esponenziale sia in ricchezza che in popolazione. Dal 2007 è cominciato il lento declino sino alla perdita di 115.000 posti di lavoro ed alle condizioni di estrema povertà in cui la gente del luogo vive tuttora. Vedo la mia zona come una miniatura  di quello che sta succedendo in tutti gli stati del mondo con la classe operaia che diventa sempre più povera mentre i ricchi ed i potenti diventano sempre più ricchi e potenti”.

Personale di Phil Frost alla Jonathan LeVine gallery

Phil Frost, già presente sulla copertina del numero 66 di Juxtapoz, magazine-bibbia dell’arte lowbrow (ed inventore di questo termine)  esporrà dal 4 aprile al 2 maggio alla Jonathan LeVine Gallery di New York in una mostra personale intitolata Paperweight.

In occasione della mostra, Frost ha creato una serie di dipinti e disegni originali su carta. Per i suoi lavori l’artista ha utilizzato una vasta varietà di media come l’inchiostro, la vernice spray ed i colori ad olio. Frost è largamente conosciuto per le sue elaborate installazioni pittoriche che includono l’uso di oggetti trovati in strada come mazze da baseball, finestre e vecchie porte sulle quali interviene a mano libera con ampie stesure di bianco applicate con del comune liquido correttivo o bianchetto che dir si voglia.