L’identità, lo spazio, lo straniamento e la memoria. Si scivola e nella caduta si trova l’equilibrio nella 16a edizione di Camere. Anche questa volta gli ambienti di RAM radioartemobile di Roma si fanno testimoni di una dimensione del tutto speciale in cui si innestano le opere degli artisti invitati.
Mark Manders presenta Clay Figure with Iron Chair. Una scultura, solo apparentemente d’argilla, si sdraia su una sedia. Il linguaggio di Manders, volto alla creazione di elementi disturbanti e destabilizzanti, suggerisce l’impressione di essere testimoni di un qualcosa di congelato in quel preciso momento. I giornali che coprono la finestra sono una creazione dell’artista (Window with Fake Newspapers, fogli di quotidiani composti da una combinazione non-sense di parole inglesi) non fanno altro che accentuare la volontà di non voler dare nessun riferimento temporale.