Marina Abramovic e il gala del MOCA, un video riaccende le polemiche

Marina Abramovic è una delle nostre artiste predilette e molto spesso il suo nome compare su queste pagine, che ne narrano le impavide gesta. A volte pero’ anche i grandi commettono dei piccoli errori ed anche la nostra Marina ha fatto un capitombolo proprio verso la fine del 2011. Parliamo dell’affaire MOCA e della performance che l’artista ha organizzato per il grande gala ospitato dalla prestigiosa istituzione guidata dal volpone Jeffrey Deitch. Sono stati in molti a schierarsi contro la performance che ha di fatto aperto il vaso di pandora dei lavoratori dell’arte.

Performers costretti ad azioni estenuanti e pericolose senza la benché minima copertura assicurativa e paghe al di fuori dell’umana decenza, questa formula esplosiva ha infiammato gli animi dei professionisti del settore e persino Yvonne Rainer si è scagliata contro la “povera” Marina. In seguito è arrivato il rifiuto di Sarah Wookey, una performer balzata agli onori della cronaca per merito di una lettera dove venivano elencate le “barbarie” perpetrate dall’organizzazione dell’evento.

Sara Wookey accusa Marina Abramovic ed il MOCA

La serata di gala organizzata dal MOCA di Los Angeles con tanto di performance progettata da Marina Abramovic è tornata nuovamente sulle prime pagine dei maggiori magazine di arte contemporanea. Artinfo ha infatti pubblicato una lunga lettera scritta dalla performer Sara Wookey la quale si è rifiutata di partecipare alla performance organizzata dalla celebre artista.

Vorremmo qui di seguito pubblicare le parti salienti della lettera, evitando ulteriori commenti e lasciando così al nostro affezionato pubblico il diritto di giudicare su alcune consuetudini dell’establishment artistico. Comportamenti ampiamente diffusi anche nel nostro belpaese. Ecco il testo della lettera:

“Il 7 novembre ho partecipato ad un’audizione per la performance di Marina Abramovic al gala annuale del Museum of Contemporary Art di Los Angeles. L’ho fatto perché volevo essere coinvolta nel progetto di un’artista che ho seguito con interesse per moltissimi anni. Alle selezioni hanno partecipato 800 persone ed il mio nome è stato inserito nella lista dei 200 selezionati, in particolare il mio ruolo era quello di rimettere in scena la celebre opera Nude with Skeleton (2002) di Marina Abramovic sopra i tavoli del gala.

Los Angeles rilancia, maxi retata contro l’ASC crew

Dopo New York, anche Los Angeles ha deciso di attuare una vera e propria rappresaglia contro la street art. La mostra Art in the Streets, fortemente voluta da Jeffrey Deitch nel suo MOCA, è divenuta quindi la causa scatenante di una guerra che le autorità pubbliche hanno scatenato contro gli street artists locali, invogliati dalla grande mostra a compiere numerose azioni.

Dopo una serie di fermi siamo quindi arrivati agli arresti celebri. La scorsa settimana infatti la polizia di Los Angeles ha fatto scattare le manette ai polsi della ASC (Art Sex Crime), una crew ritenuta responsabile dell’esecuzione di oltre 1.600 graffiti nella contea di Los Angeles. Otto persone più un minorenne sono ora accusati di atti di vandalismo ai danni di proprietà pubbliche e private come scuole, autobus ed abitazioni, per un totale di oltre 100.000 dollari di danni. L’ASC è una delle crew più importanti della zona e vanta ben otto anni di attività assidua, si pensa che i membri di questa grande famiglia siano almeno 15, data la loro operosità in moltissime aree della città.

Irving Penn il fotografo della gente comune

 Importante retrospettiva la Getty Center di Los Angeles che fino al prossimo 10 gennaio ospiterà la mostra Small Trades dedicata al talento fotografico di Irving Penn (1917-2009). Il grande maestro della fotografia ha iniziato la sua carriera lavorando per Vogue come fashion photographer e creando immagini con linee pulite, toni brillanti e composizioni bilanciate che gli hanno garantito un un posto nel mondo dell’arte molto prima che Juergen Teller fosse in grado di sorreggere il peso di una macchina fotografica.

Nei primi anni ’50 il celebre fotografo cominciò ad espandere il suo campo d’azione viaggiando a Londra, Parigi e New York. Fu in quegli anni che Penn decise di dare una sterzata artistica alla sua carriera di fotografo e diede inizio alla serie Small Trades di cui il Getty Museum mette in mostra una vasta collezione di opere. Penn decise di ritrarre semplici lavoratori e cominciò a fotografarli nel suo studio con dei fondali neutrali senza altri orpelli in grado di distogliere lo sguardo dello spettatore dal soggetto principale. Ogni soggetto era in piena uniforme di servizio e corredato da tutti gli oggetti che servivano all’espletamento della sua mansione.

Lady Gaga, Francesco Vezzoli ed il Bolshoi? tutto può succedere a Los Angeles

 Lady Gaga è la nuova stella del pop, la sua indole stravagante ed il suo look eccessivo hanno conquistato in un breve lasso di tempo l’intero mondo della musica e del gossip. Ma a lady Gaga tutto questo non basta e la vanitosa cantante si sta già preparando ad invadere anche il mondo dell’arte contemporanea. L’autrice di Poker Face sarà infatti affiancata da Francesco Vezzoli, altra icona irriverente della scena dell’arte internazionale, in occasione di una performance che si terrà il 14 novembre prossimo al MoCa, Museum of Contemporary art di Los Angeles.

L’evento si terrà in concomitanza con il trentesimo anniversario della prestigiosa istituzione museale e vedrà la partecipazione dl celebre balletto del Bolshoi. Lady Gaga presenterà una sua nuova canzone intitolata Speechless ma Vezzoli non starà certo a guardare, l’artista italiano ha infatti già annunciato che gli spettatori saranno affascinati e stupiti da questa piece surreale.

Le notti oscure di David Lynch e Danger Mouse

Quando una tormentata ed oscura icona del cinema chiamata David Lynch si unisce ad un musicista visionario come Danger Mouse (Brian Burton) c’è da aspettarsi di tutto. Se poi i due decidono di far entrare nel loro circolo anche un reietto dell’alternative rock come Mark Linkous, meglio noto come Sparklehorse, allora l’evento diventa imperdibile.

I tre cavalieri dell’apocalisse hanno deciso di collaborare a Dark Night of the soul, progetto interdisciplinare che è attualmente ospitato dalla Michael Kohn Gallery di Los Angeles fino al prossimo 15 agosto. Per la loro prima collaborazione in assoluto David Lynch, Danger Mouse e Sparklehorse hanno disegnato una installazione che occupa due stanze della galleria all’insegna del dialogo tra musica ed arte contemporanea.