
Nei momenti di grave crisi le forme di rappresentazione più significative e popolari, e tra esse il cinema, hanno elaborato opere sintomatiche. Il crollo della Borsa di New York nel 1929 (evento spesso accostato alla situazione attuale) e la “Grande Depressione” fecero conquistare allo spettacolo cinematografico un enorme spazio e una rilevanza, anche politico-ideologica, prima sconosciuta. I gravi disagi e le peripezie di una popolazione violentemente segnata dalla mancanza di occupazione e da una perdita generalizzata del potere d’acquisto, portarono Hollywood a far sua la politica del New Deal, proponendo al pubblico americano opere basate sui valori dell’ideologia rooseveltiana.
I nuovi ideali, che la nazione elesse come salvifici, trovarono nel cinema una cassa di risonanza in perfetta sintonia con le scelte del potere democratico: da un lato le crude descrizioni di John Ford (che con “Furore” diresse uno dei film più progressisti mai fatti a Hollywood, in linea con le ideologie del New Deal) dall’altro le commedie di Frank Capra nelle quali l’ideologia dell’ottimismo rooseveltiano amplificava le proprie suggestioni. La crisi economica attuale, che investe il mondo globalizzato, vede il cinema in posizione non più egemonica e dominante, ma solo come uno dei molteplici mezzi di comunicazione, non certo quello in grado di influenzare le risposte sociali. In ogni caso, il cinema denuncia da tempo i sintomi di un malessere che si è rivelato in tutto il suo potere destabilizzante.

Il 14 novembre s’inaugura al Museo Nazionale di Capodimonte a Napoli la mostra Strade della città (ed altri arazzi), allestita nel grande salone che ospita i Cinquecenteschi Arazzi d’Avalos. Al posto di tali opere storiche, William Kentridge collocherà undici arazzi, bozzetti e disegni su documenti e mappe in originale del Regno di Napoli e piccole sculture di bronzo, concepiti e realizzati appositamente per la mostra.
Vi ricorderete forse di Madrenalina, appuntamento a metà tra il festaiolo e l’artistico varato lo scorso anno dal Museo Madre di Napoli. Come ben saprete lo scorso anno il party fu interrotto prima dello scadere da un provvedimento di divieto della procura di Napoli per “spettacoli danzanti in quanto non autorizzato al punto 83 del certificato di prevenzione incendio”, secondo quanto riportato dal comunicato emesso dalle autorità. Giovedì prossimo per tutti gli amanti di questa serata artistico-mondana sarà importante sapere che l’evento torna con una serie di grandi novità atte a rinnovare la propria formula senza rivoluzionarla completamente.
