Scoperto un giro di opere false a New York

In questi ultimi giorni il patinato mondo dell’arte contemporanea è scosso da una notizia che è rimbalzata su tutte le prime pagine dei quotidiani, primo fra tutti il New York Times. Si tratta di un giro di frodi (se ne contano almento 16) a cui ha partecipato la creme della creme dei dealers della scean. Nello specifico il dealer Glafira Rosales avvrebbe rifornito alcuni suoi colleghi tra cui Ann Freedman presidente della galleria newyorchese Knoedler & Company ed il gallerista newyorchese Julian Weissman con opere di dubbia provenienza.

Le vittime coinvolte nella truffa potrebbero essere molte e sopratutto ignare, visto che persino il New York Times ha azzardato quest’ipotesi: “Chi è coinvolto in questo caso ha dichiarato che i collezionisti ed i dealers che hanno acquistato le opere incriminate potrebbero non avere nessun dubbio sulla chiara autenticità dei loro acquisti”. Nel mentre Knoedler & Company ha già chiuso i battenti, segno evidente che qualcosina di losco nell’aria deve pur esserci.

Quelle 100 scatole Brillo non sono di Andy Warhol, è una truffa ma il truffatore è morto da un pezzo.

Povero Andy Warhol, in questi giorni si starà sicuramente rivoltando nella tomba oppure dato il suo proverbiale umorismo, se la starà ridendo da lassù. Già perché in questi ultimi giorni alcune celebri scatole Brillo, ad essere precisi sono più di 100, sono state dichiarate delle mere copie dalla Andy Warhol Art Authentication Board, dopo tre anni di accurate investigazioni.

Nel 1968 le 100 scatole incriminate andarono in mostra al Moderna Museet di Stoccolma, sotto la curatela di Pontus Hultén. Ma nel 2007 il quotidiano svedese Expressen avanzò l’ipotesi delle 100 scatole false. Secondo il quotidiano infatti ad andare in mostra non furono scatole in legno prodotte da Warhol, bensì di scatole in cartone provenienti proprio dalla fabbrica Brillo che sono poi state immesse nel mercato dell’arte, creando non poco scompiglio.

In Canada Michael Snow chiede soldi mentre in Italia scoperto traffico di opere false

Arte e crimine vanno di pari passo, anche perché nel mondo dell’arte girano parecchi soldi ed in giro per il mondo c’è sempre qualche controversia da risolvere o qualche opera misteriosamente rubata. Questa volta vi parliamo di due casi ben distinti, uno canadese e l’altro italiano.

Il celebre artista e filmaker Michael Snow ha deciso di intentar causa ad un produttore di Hollywood ed agli organizzatori del King John Festival chiedendo la modica somma di 950.000 dollari di risarcimento. I soci del Festival hanno infatti da poco costruito un nuovo edificio di 40 piani per ospitare la loro organizzazione, il palazzo in questione, verrà inaugurato il prossimo 12 novembre.