Biennale di Venezia 2011: l’Australia sceglie, Hong Kong rinvia e i paesi nordici si “dividono”

Insomma tra ribaltoni, Berlusconi bis, fumate bianche e fumate nere, monumenti che crollano e musei che scioperano, non dobbiamo dimenticarci che la prossima estate c’è la Biennale di Venezia. Lo sappiamo che magari non è il momento giusto e sappiamo anche che il nostro Vittorione Nazionale è in questi giorni impegnato in ben altre questioni diciamo politiche ma vogliamo e dobbiamo informarvi sugli ultimi sviluppi. Ebbene anche l’Australia ha scelto il paladino nazionale, anzi a dire il vero si parla di un artista di origini egiziane.

Si tratta infatti dello scultore Hany Armanious, conosciuto per installazioni scultoree di grandi dimensioni che molto spesso vengono creati con un vasto range di materiali come fango, polvere e mattoni. Armanious è altresì famoso per piccoli oggetti fatti a mano costituiti da poliuretano, argilla e plastica. Ovviamente l’artista non ha un compito facile, visto che dovrà raccogliere il testimone lasciato da Shaun Gladwell che nel 2009 ha stupito tutti con il suo Maddestmaximus. Guai grossi per Hong Kong che ha deciso di reiniziare la fase di selezione degli artisti per problemi burocratici. La deadline per la selezione è stata quindi spostata al prossimo gennaio e a quella data rimarrà ben poco tempo per organizzare il padiglione nazionale.

Biennale di Venezia 2011 anche la Germania anticipa le mosse

 La Biennale di Venezia edizione 2011 torna a far parlare di sé con largo anticipo. Pochi giorni fa l’Italia intera è stata scossa dalla bomba di Sandro Bondi che ha nominato di Vittorio Sgarbi curatore del Padiglione Italia per la prossima Biennale (Bondi ha inoltre affidato a Sgarbi la vigilanza sulle acquisizioni del Maxxi di Roma). L’opinione pubblica si è ovviamente spaccata in due, molti hanno salutato la nomina di Sgarbi come il ritorno ad un arte contemporanea meno patinata è più rispettosa di alcuni maestri lasciati fuori dal giro modaiolo.

Altri invece temono che Sgarbi metta in mostra nomi che non rispecchiano la reale scena dell’arte nazionale, andando così a cozzare contro alcuni equilibri di un mercato già labile. La nomina di Vittorio Sgarbi ha inoltre stupito tutti per la sua tempestività ma va detto che in questi giorni anche altre nazioni si preparano ad affilare le armi in vista della grande manifestazione.

Ancora Biennale, Claude Lévêque al padiglione francese

Anche la Francia ha scelto, Claude Lévêque rappresenterà la nazione transalpina alla 53esima edizione della Biennale di Venezia. Il Padiglione francese sarà quindi occupato da un’ installazione intitolata Le Grand Soir. L’artista stesso ha selezionato come curatore del padiglione Christian Bernard, direttore del Museo dell’arte moderna e contemporanea di Ginevra.

Lévêque, nato nel 1953 a Nevers in Francia è stato per anni considerato uno dei maggiori esponenti della scena dell’arte francese ed internazionale. I suoi lavori si riallacciano alla cultura popolare, all’ambiente circostante ed alle immagini mentali. L’artista ricrea delle ambientazioni con oggetti presi in prestito dall’ambiente che lo circonda i quali accrescono la tridimensionalità  di un’installazione che sfrutta l’estremo potere sensoriale di luci e suoni. Lévêque mediante l’uso di tali provocazioni sensoriali scuote le reazioni e le percezioni dello spettatore circondandolo di nuove architetture visive.