
Damien Hirst e Phillips de Pury hanno litigato, non si è trattato di una vera e propria rissa ma di un diverbio ben pesante, visto che la celebre casa d’aste è stata incolpata di aver venduto alcune opere incomplete prodotte dall’artista, ma andiamo per gradi. Nel 2002 Hirst produsse una serie di spin paintings dal titolo In a Spin, The Action of The World on Things, la serie in questione consisteva in alcune scatole, ognuna contenente un singolo dipinto ed ben 23 stampe numerate ed autografate dall’artista.
Ebbene, all’ultima asta organizzata da Phillips de Pury il dipinto è stato venduto indipendentemente dalle stampe, un poco come fanno quei commercianti che si vendono a parte il campioncino di shampoo allegato al bagnoschiuma, quello con su scritto “non vendibile separatamente” per intenderci. Morale della favola, la casa d’aste è riuscita a racimolare ben 73.250 sterline nel 2009 dalle vendite dei dipinti singoli e lo scorso giugno ha ceduto un altro dipinto della serie per circa 51.000 sterline (di cui il 4% di diritto di rivendita spetta all’artista).






Mentre le aste serali di Christie’s e Sotheby’s hanno ultimamente registrato cifre multi-milionarie a Phillips de Pury è andata un poco peggio. Lo scorso 12 novembre la celebre casa d’aste ha presentato una piccola selezione di arte contemporanea curata da Simon de Pury in persona. Purtroppo l’intero lotto di opere che aveva una stima totale tra i 6 milioni di dollari e gli 8 milioni di dollari ha totalizzato un modesto ( si fa per dire ) bottino di 7 milioni. L’opera Ice Bucket di Jeff Koons del 1986 è andata ampiamente sotto la sua stima, totalizzando 230.000 dollari. Un poco meglio ha fatto l’opera Untitled del 2006 di Guyton/Walker che è riuscita a raggiungere 74.500 dollari contro i 30.000 di stima massima.

