Brian Eno diventa curatore e…mentore

 Brian Eno non ha certo bisogno di presentazioni, nel corso della sua lunga carriera l’autore del libro/manifesto music for non musicians è riuscito a toccare i molteplici aspetti dell’arte con il talento e la creatività che da sempre lo accompagnano. Eno ha suonato con la leggendaria pop band Roxy Music, ha collaborato con il grande Robert Fripp dei King Crimson e con David Byrne (ex leader dei Talking Heads ed oggi anche noto artista visivo), ha creato opere d’arte contemporanea ed ha composto il famoso jingle d’apertura di Windows 95, ben tre secondi di sigla che gli hanno fruttato ben 35.000 dollari.

Ultimamente Brian Eno ha anche trovato il tempo di produrre Viva la Vida or Death and All His Friends, l’ultimo acclamato album dei Coldplay. Insomma il vecchio Brian ne ha fatte di cose ma da oggi può aggiungere una nuova esperienza lavorativa al suo nutrito curriculum. Eno sarà infatti il nuovo curatore della 44esima edizione del Brighton Festival che includerà ovviamente anche la sua famosa installazione video 77 Million Paintings.

Devendra Banhart – What Will We Be

Cosa è successo a Devendra Banhart? che cavolo è capitato a colui che è stato additato come il figlio naturale di Van Morrison, John Lennon, e Jeff Buckley (spero non tutti messi assieme)? non possiamo saperlo noi comuni mortali. Il delicato principino del lo-fi creatore del piccolo capolavoro Rejoicing in the Hands ha osato troppo con questo What Will We Be, ha tentato di buggeraci e farci credere che un suo disco può funzionare anche senza la sua chitarra acustica, basta mischiare stili e generi diversi.