
Nel mondo dell’arte contemporanea a volte sorgono pesanti controversie legate alla genesi delle opere. Ne sa qualcosa Richard Prince, delfino della Pictures Generation che tra un’immagine rubata alla Marlboro e dalle copertine dei libri gialli, alla fine ha dovuto fare i conti con la dura realtà soccombendo alle decisioni del giudice che l’ha accusato di aver copiato delle foto del povero Patrick Cariou.
Anche la pittrice Sarah Morris ha recentemente avuto noie legali per aver copiato (addirittura) dagli origami di Robert J Lang. Oggi un nuovo caso di “furto di idee” è balzato agli onori delle cronache. I due contendenti sono Janine Gordon e nientemeno che Ryan McGinley, quest’ultimo sarebbe colpevole di aver copiato ben 150 foto sostanzialmente basate su opere della Gordon. Alcune di queste foto sono state inoltre usate per diverse campagne pubblicitarie del noto fashion brand Levi’s.



La Fashion Week di New York ha messo in evidenza l’avvicinamento della moda al mondo dell’arte contemporanea. Del resto nel passato il corteggiamento era stato piuttosto deciso, basti pensare a nomi come Richard Prince, Tracey Emin, Damien Hirst (che ha persino realizzato una linea t-shirts e pantaloni), Takashi Murakami (quest’ultimo ufficialmente brandizzato da Louis Vuitton) i quali hanno più volte prestato la loro arte e la loro faccia al fashion world.