Crosscurrents, per la prima volta insieme artisti italiani e artisti nigeriani

Crosscurrents è  il titolo scelto per una mostra in Nigeria che coniuga per la prima volta insieme artisti italiani e artisti nigeriani. Il progetto nasce dalla volontà di realizzare un evento che vuole mettere in risalto l’importanza dell’arte contemporanea come recettore di interesse del grande pubblico, come fondamentale strumento di crescita culturale e come importante veicolo di incontro tra le diverse culture.

La mostra, curata da Marta Boeri e Marinù Paduano per la parte italiana e da Oliver Enwonwa e Bethabel Soetan per la parte nigeriana, intende dunque proporre un dialogo tra due diverse “correnti” artistiche contemporanee, tra due diverse culture e, attraverso il linguaggio universale delle arti visive, tra due Paesi. Il progetto ha l’ambizione di mettere in luce – attraverso l’esposizione delle opere dei vari artisti, provenienti da culture e imprinting artistici diversi – come l’identità di un Paese possa esser “trovata” mediante la ricerca dell’identità di ogni artista.

L’Aratro di Campobasso inaugura una mostra “Difforme”

L’ARATRO presenta il suo ultimo evento del 2010, il seminario e la mostra “Difforme”, termine in cui sono contenute insieme una minaccia e una promessa. Infatti, difforme è ciò che distorce la forma normale, che la nega e al limite la fa scomparire – il ‘senza-forma’. Ma difforme è anche ciò che piega la forma e la modifica trasformandola in altro – in una ‘differente forma’. Fra le tante difformità, quella dei corpi umani si manifesta come la più inaccettabile al livello sociale, perché nega quella ‘normalità’ del corpo umano che costituisce il valore di riferimento dell’intero gruppo sociale: essere normali è infatti lo standard cui conformarsi per ogni membro del gruppo.

I corpi ‘difformi’ diventano così il bersaglio delle paure inconsce dei normali e delle pratiche di discriminazione più diverse: marginalizzazione, patologizzazione e medicalizzazione, normalizzazione forzata, rimozione dalla vista, internamento di vario tipo, quando non vera e propria distruzione fisica. Ma il gruppo dei normali deve tenere sotto controllo anche l’elemento fascinatorio delle difformità, che potrebbe ‘convertire’ qualche normale facendogli scoprire la propria difformità rimossa, nonché la possibilità che i difformi possano esibire liberamente la propria difformità e anche ‘contarsi’ per provare a rimettere in discussione lo stesso concetto di normalità. 

CONSTELACION 1, Opere su carta al Museo Magiunca di Buenos Aires

Nell’ambito di MUSEO MAGUNCIAContemporaneo (MMC) a Buenos Aires in Argentina inizia con questa mostra la rassegna CONSTELACION curata da Marina Reyes Franco e Massimo Scaringella.

Il ciclo di eventi espositivi che verranno presentati in questi spazi dedicati principalmente a opere che utilizzano “la carta” come supporto materiale cercheranno un confronto  dove la creatività impegna completamente l’artista nel scegliere il linguaggio appropriato in un’epoca in cui la comunicazione è multitrasmessa, multimediale e in generale multiricevibile.  

Stefania Fabrizi – Io sono l’occhio

La galleria Dora Diamanti arte contemporanea di Roma inaugura il 20 maggio (la mostra sarà visibile fino al 31 luglio 2010)  la seconda mostra personale di Stefania Fabrizi negli spazi espositivi della galleria dal titolo Io sono l’occhio a cura di Micol Di Veroli. Per l’occasione l’artista, tra i protagonisti della Quadriennale di Roma del 2008, presenta al pubblico una nuova serie di opere che segnano un nuovo capitolo all’interno di una visione creativa sempre più densa di simboli e rimandi alla società contemporanea pur mantenendo un’aura di mitologia pervasa da una densa drammaticità.

In Io sono l’occhio Stefania Fabrizi si riallaccia alle ansie di un’esistenza costantemente analizzata dalle telecamere dei reality show ed alla fantascienza schizofrenica del romanzo Un oscuro scrutare di Philip K. Dick. All’interno della sua installazione, l’artista inserisce figure di eroi e criminali, in un’eterna lotta fra bene e male dove è impossibile distinguere la vera natura delle due entità. L’odierna società poggia la sua moralità su figure benigne ma allo stesso tempo è affascinata dal male e dagli atti criminosi, per questo molti protagonisti al negativo riescono a far breccia nei cuori della collettività alla stregua di veri e propri supereoi.