Urs Luthi al Macro di Roma

di Redazione 1

 Il senso del viaggio, del partire e del riapparire. Ad esaminarlo e’ la nuova personale dell’artista svizzero Urs Luthi, Just Another Story About Leaving che sara’ presentata a Roma, al Museo Macro, dal 17 dicembre al 21 marzo 2010. La mostra vedra’ un allestimento pensato specificamente per due sale del museo ed includera’ una selezione di opere e un autoritratto scultoreo nelle vesti di un’emblematica figura creato appositamente per questa occasione. Luthi ha individuato Roma come il centro simbolico e reale del suo nuovo percorso e, grazie al sostegno della Sovrintendenza ai Beni Culturali, ha potuto attraversare i luoghi storici della citta’ alternandoli a quelli piu’ comuni del vivere quotidiano in una ricerca che culmina con l’arrivo al Macro.

In questo viaggio-omaggio l’artista si e’ calato personalmente al centro di siti classici mentre ha posto la sua scultura in luoghi tipici del quotidiano, confrontandosi cosi’ con i temi dell’antichita’ e del contemporaneo. Ricordiamo che l’artista è tuttora presente in Italia  dal 31 ottobre al 20 dicembre a
Villa Giulia CRAA – Centro Ricerca Arte Attuale.
Artista fondamentale per l’arte concettuale europea, Urs Lüthi ha iniziato la sua attività artistica nel 1966 a 19 anni dal 1970 sperimenta diverse tecniche artistiche tra cui la fotografia.Dal punto di vista iconografico egli riprende il tema dell’autoritratto con una forte accentuazione del chiaroscuro, come nella tradizione pittorica barocca insistendo su un’ambivalenza sessuale molto accentuata. I’ll be your mirror, opera del 1972, non è solo un precoce punto d’arrivo dell’indeterminazione sessuale dell’artista, ma una dichiarazione esplicita di coinvolgimento del pubblico.

L’arte di Lüthi è sempre sottilmente provocatoria e mette insieme una spiccata ironia con una ricerca formale assoluta ed estremamente controllata. Lüthi ha saputo elevare la propria autobiografia, il proprio Io e il proprio corpo, nelle sue varie fisiologiche trasformazioni, a un’unica e coerente opera d’arte. Indipendentemente dalle varie tecniche usate (fotografia, pittura, scultura, performance, multipli ed edizioni) egli ha tenuto una linea coerente nel suo lavoro in cui il suo viaggio esistenziale è diventato anche un’esperienza estetica.

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