Il trionfo delle donne al Centro Pompidou

di Redazione Commenta

La nuova mostra del Centre Pompidou di Parigi è completamente devota all’arte al femminile. Dal 27 maggio 2009 sino al 24 maggio 2010 sarà infatti possibile visitare l’evento Elles@centrepompidou che ospiterà più di 500 opere di 200 artiste organizzate cronologicamente dall’inizio del ventesimo secolo sino ai giorni nostri.

La mostra è frutto di una collaborazione con il Musée National d’Art Moderne di Parigi che ha gentilmente concesso per la terza volta la sua vasta collezione permanente dopo le mostre tematiche Big Bang nel 2005 e Le Mouvement des Images nel 2006-2007.

La mostra si estende sui due piani del Centre Pompidou occupando ben 6.000 metri quadrati di spazio espositivo ed è organizzata per 7 diverse sezioni tematiche che riflettono delimitati sviluppi nella storia dell’arte. La sezione Moderna è dedicata alle pioniere come Frida Kahlo, Diane Arbus e Natalia S. Gontcharova. La sezione Storica è dedicata alle artiste che hanno indagato le relazioni tra società e sesso come Niki de Saint Phalle, Karen Knorr e Rosemarie Trockel. Per la sezione Fisica sono invece in mostra artiste che hanno indagato sul corpo come Orlan, Marina Abramovic e Ana Mendieta. La sezione denominata Eccentrica dimostra il contributo dato dalle donne all’astrattismo ed alla figurazione attraverso una ricerca sensoriale e concettuale, in questa sezione esporranno nomi come Louise Bourgeois, Hanne Darboven e Agnes Martin. La sezione Domestica ospiterà invece artiste che sperimentano sullo spazio privato come Sophie Calle, Dorothea Tanning e Tatiana Trouvé. La sezione Narrativa mostrerà il nuovo linguaggio concettuale e narrativo creato negli anni ’60 ed utilizzato da talentuose artiste come Barbara Kruger, Eija-Liisa Ahtila e Jenny Holzer. Infine la sezione Immateriale porrà l’accento sul minimal e sull’assenza come contrapposizione alla fissità ed alla solidità grazie alle artiste Tacita Dean, Geneviève Asse e Alisa Andraseck.
Photo Copyright: Pipilotti Rist and Hauser & Wirth Zürich London.

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