Tutta un’altra aria alla galleria Alessandra Bonomo

di Redazione Commenta

Mercoledì 9 luglio 2009 si inaugura alla Galleria Alessandra Bonomo la mostra Another air, group show curato da Laure Genillard, che presenta a Roma le opere di William Furlong, Brian O’Connel, Lisa Oppenheim, Frederic Pradeau, Elisa Sighicelli, David Tremlett, Gavin Turk e Peter Wüthrich.
Another Air nasce dall’idea di aria, eterna e onnipresente, che pervade l’opera d’arte in maniera fisica e concettuale. Il visitatore, immergendosi nello spazio espositivo, può riflettere sulle varie applicazioni e sui diversi significati dell’aria, rappresentata dalla scultura, dal suono, dai libri, dalla fotografia.
L’opera sonora di William Furlong (UK) è basata sulle sue conversazioni con gli artisti tratte dalla mostra Intelligence che si è tenuta alla Tate Britain nel  2000. L’attenzione del lavoro è incentrata sulle voci umane piuttosto che sui contenuti delle conversazioni.
Il lavoro di Brian O’Connel (USA) e Lisa Oppenheim (USA) è stato ispirato da un’immagine, la fotografia di un pilota dell’Aviazione Militare Britannica sopravvissuto ad un incidente aereo tra i cavi del telefono durante la Seconda Guerra Mondiale in Austalia. Lisa Oppenheim presenta anche otto fotografie tratte dalla serie 100 Photographs That Changed the World del 2007.
Frederic Pradeau (FR) lavora in maniera imprevedibile, preferendo generalmente costruzioni tridimensionali a sculture tradizionali. I suoi lavori tendono a scuotere lo spettatore nella sua coscienza sociale.
Elisa Sighicelli (IT) espone un trittico ed altre fotografie, tratte dalla serie realizzata a Santiago de Compostela nel 2000.
David Tremlett (UK) riporta un episodio autobiografico del 1980. L’esperienza, vissuta in Africa, è rappresentata nella sua essenza attraverso un disegno schematico fatto in quegli anni ed esposto in mostra.
Gavin Turk (UK) presenta due sculture. I suoi lavori sono incentrati letteralmente sull’aria, presa in prestito da uno spazio limitato o dalla storia dell’arte stessa.
Peter Wüthrich (CH) ha sempre lavorato con i libri, mettendoli al centro dei suoi studi artistici e creando lavori che spaziano dalla scultura alla fotografia.

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