Madoff, Merkin e la truffa dell’arte contemporanea

di Redazione Commenta

 Bernard Madoff per gli amici Bernie è l’uomo dei record. Non solo il suo famigerato schema Ponzi gli ha consentito di bruciare 60 miliardi di dollari usando fondi dei nuovi clienti per pagare gli interessi vertiginosi di quelli vecchi ma come molti di voi ben sapranno il truffatore più famoso d’America è stato recentemente condannato a 150 anni di carcere dal tribunale distrettuale di Manhattan.

Ora vi starete sicuramente chiedendo quale sia il legame tra Bernard Madoff e l’arte anche se è facile capire che gli oggetti artistici rappresentano sempre un ottimo investimento. In queste ore gli investigatori sono intenti a recuperare almeno una parte del bottino dello squalo della finanza, proprio seguendo la pista dell’arte contemporanea è saltato fuori il nome di Ezra Merkin, finanziere che a quanto afferma il procuratore generale di New York, Andrew Cuomo avrebbe nascosto ben 2.4 miliardi di dollari facenti parte del tesoro dell’amico e socio Madoff.

Messo alle strette Merkin ha rivelato di essere in possesso di una collezione di opere d’arte di tutto rispetto il cui valore complessivo si aggirerebbe attorno ai 310 milioni di dollari. Tra le opere della collezione (in tutto 15 pezzi) sarebbero presenti due sculture di Alberto Giacometti e ben dodici dipinti di Mark Rothko, tale ingente gruppo di opere del famoso pittore rappresenterebbe un ulteriore record se si pensa al fatto la collezione è posseduta da un’unica persona.

Il gruppo di opere sarebbe stato acquistato tra il 2003 ed il 2008, l’ultimo acquisto risale al novembre dello scorso anno quando Ben Heller, un art dealer che ha aiutato Ezra Merkin a costruire la collezione, si è aggiudicato il dipinto Radiant royal blue di Rothko ad un asta di Sotheby’s per la ragguardevole cifra di 7.9 milioni di dollari su base d’asta di 4.9 milioni di dollari.  Ezra Merkin inoltre aveva sponsorizzato una grande mostra personale di Mark Rothko tenutasi nel 2007 al Tel Aviv Museum of Art in Israele.

Photo Copyright: Mark Rothko

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