Uno Scanner al Mambo di Bologna

di Redazione Commenta

Dal 25 marzo al 25 luglio 2010 sarà possibile visitare al Mambo – Museo d’arte moderna di Bologna la mostra Scanner di Matej Krèn a cura di Ivan Jančár. Scanner è l’installazione appositamente ideata per il museo MAMbo, la più alta finora realizzata dall’artista, che a partire dagli anni Novanta ha proposto questa tipologia d’intervento in vari Paesi, muovendo dalla volontà di indagare l’impossibilità di una conquista umana che possa considerarsi definitiva o conclusa, proponendo invece un’esperienza individuale destabilizzante.

La presenza al MAMbo, prima volta per Krén in Italia, è resa possibile grazie alla collaborazione con il LIC, Literárne informačné centrum di Bratislava (Centro di informazione letteraria), Associazione culturale che fa capo al Ministero della Cultura della Repubblica Slovacca e si pone come ideale coronamento della serie di eventi della Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna, di cui quest’anno la Slovacchia è ospite d’onore.Considerato uno dei maggiori artisti slovacchi contemporanei, Matej Krén, nel corso della sua quasi trentennale carriera, si è particolarmente concentrato sui mezzi di elaborazione e di trasmissione del sapere, personale ricerca che lo ha portato a creare suggestive associazioni fra la  relatività storica e ideologica e la sperimentazione di varie forme di illusionismo ottico e percettivo.

Lo spazio angusto dell’interno, moltiplicato e complicato da una serie di specchi, provoca una sensazione di sublime atterrimento, di alterazione che rimanda ad un infinito disorientante creato per destabilizzare le consuetudini spaziali tradizionalmente adottate. Lo specchio diventa lo strumento per creare l’illusione e, al tempo stesso, per svelarla. Dal momento che lo spettatore può agilmente vedersi riflesso in un falso infinito e scoprirne l’illusione, il problema diventa la stabilità della percezione.

Scelto in quanto luogo di conoscenza e simbolo di un pensiero libero legato ad un ambito prettamente umano, l’oggetto libro viene “usato” come materiale grezzo per un processo artistico che recupera diversi livelli di interpretazione e di esistenza.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>