Arte asiatica a New York, arte francese a Londra

di Redazione Commenta

La Arario Gallery di New York ha presentato diversi giorni fa una mostra alquanto interessante dal titolo Irrelevant: Local Emerging Asian Artists Who Don’t Make Work About Being Asian (che in italiano potrebbe essere tradotto come artisti asiatici emergenti che non agiscono come artisti asiatici ). La galleria di origini sud coreane che solitamente presenta giovani creativi nazionali, ha deciso stavolta di organizzare un grande evento con 50 artisti per porre in risalto una creatività asiatica scevra dalle solite convenzioni.

Alla mostra, curata da Joann Kim e Lesley Sheng, ci si aspetterebbe infatti di trovare miniature con motivi ornamentali prettamente legati alla cultura storica locale, raffigurazioni di Mao Zedong, di Hello Kitty o peggio ancora di qualche personaggio manga alle prese con improbabili atti sessuali. Invece gli artisti in mostra si sono impegnati a non svelare le loro identità culturali all’interno delle opere ed è interessante notare come l’arte contemporanea del versante asiatico possieda una profondo impegno concettuale che molto spesso è nascosto sotto un manierismo oramai fin troppo noto. Per chi volesse visitarla, la mostra rimarrà aperta sino al 6 agosto 2010, tra gli artisti in mostra figurano i nomi di emergenti come Seong Min Ahn, Shin Young An, Sophia Chai, Louis Chan, Karen Chan, Rona Chang e Gigi Chen.

Spostiamoci ora dall’altra parte dell’oceano e parliamo di Londra dove fino al 28 agosto è possibile ammirare alla James Hyman Gallery un’interessante retrospettiva dedicata al fotografo francese Raymond Cauchetier. Precisamente sono esposte fotografie scattate sui set di grandi films della Novelle Vague, movimento francese nato sul finire degli anni cinquanta che ha lanciato i suoi fondatori François Truffaut, Jean-Luc Godard, Jacques Rivette, Claude Chabrol e Eric Rohmer nel firmamento del grande cinema internazionale.

Raymond Cauchetier è un nome poco conosciuto persino in Francia ma per dieci anni il talentuoso fotografo è riuscito a scattare immagini, “rubate” ai film più rivoluzionari della storia del cinema. Se passate da Londra in questi giorni non perdetevi l’occasione di rivivere le stesse emozioni di Jules et Jim di Truffaut.

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