Le angherie dell’Ungheria

di Redazione Commenta


La famiglia del Barone Mor Lipot Herzog ha provato per più di dieci anni a recuperare alcune opere di propria appartenenza ed in seguito trafugate dall’orda nazista. Il verdetto è stato sempre negativo e dire che le opere si trovano ora nelle collezioni permanenti dei più importanti musei dell’Ungheria. Secondo quanto affermato dalla famiglia Herzog i musei nazionali sono in possesso di oltre 40 pezzi, dal valore di oltre 100 milioni di dollari, facenti parte della collezione Herzog che un tempo includeva dipinti e statue sequestrate in Ungheria dalla Germania nazista durante la seconda Guerra mondiale.

Insomma a guerra ormai finita da un bel pezzo lo stato ungherese non vuol saperne di restituire il maltolto ai suoi degni proprietari.  ”L’olocausto è stata una cosa terribile una vera ignominia che ha macchiato per sempre il genere umano.

C’è però da aggiungere che quello che sta facendo l’Ungheria nei confronti della nostra famiglia è qualcosa di pur sempre sconcertante, in pratica hanno confiscato i nostri beni proprio come facevano i nazisti. Quella è la nostra arte” ha dichiarato con comprensibile astio David de Csepel, erede della famiglia Herzog. Csepel vive a Los Angeles ed ha già fatto intendere che il caso sarà presentato a breva alla corte degli Stati Uniti, “voglio solo rivedere le nostre opere di nuovo a casa” ha aggiunto l’erede.

Stando a quanto dichiarato da alcuni esperti la causa potrebbe essere facilmente vinta dagli Herzog, che riavrebbero indietro una ricca collezione comprendente, tra l’altro, alcune opere di El Greco e Francisco de Zurbaran. “Questo tipo di azioni legali negli Stati Uniti serve anche a rendere nota la mancanza di riguardo che alcuni musei hanno nei confronti di chi ha subito delle trafugazioni ad opera dei nazisti. La storia di questi casi inoltre ci dice che molto spesso gli eredi riescono a spuntarla” Ha dichiarato Judah Best, avvocato di Washington e collaboratore dello Smithsonian American Art Museum.  Noi speriamo che quanto è stato rubato, torni presto nelle mani del suo vero possessore.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>