Le piccole gallerie contro i Mc Donald’s dell’arte

di Redazione Commenta

Pensavate che il mercato dell’arte contemporanea fosse ultimamente preda di un continuo ristagno? Niente di più sbagliato, o almeno l’affermazione non è valida per i top players del mondo dell’arte internazionale. Se la vostra galleria soffre e non riesce a totalizzare un cospicuo numero di vendite anche dopo aver partecipato a fiere e via dicendo, sappiate che le gallerie d’alto bordo in questo momento stanno vendendo alla grande. Ne è prova il nugolo di notizie positive riguardo agli andamenti delle vendite di Art Basel  Miami Beach edizione 2010.

Il New York Times addirittura scritto “The Art Market is Back!“, si il mercato dell’arte è tornato ma forse per alcuni non è mai andato via. I magazine parlano infatti di battaglie tra collezionisti per aggiudicarsi un’opera di De Kooning o di Jeff Koons ma è chiaro che ci si riferisce ad un mercato di fascia alta, impensabile per il medio o piccolo collezionista. Ed infatti Art Basel Miami Beach è strutturata in modo da creare una sorta di cartello formato da i più importanti dealers del mondo, racchiusi nel floorplan della fiera. Barbara Gladstone , David Zwirner , Gagosian Gallery , Pace ed Hauser & Wirth sono tutti li, a costituire un’invincibile armata che di fatto catalizza l’attenzione degli addetti ai lavori e dei compratori. Oggi come non mai si avverte l’intento di queste gallerie di creare un mega-brand internazionale capace di invadere il mondo come una sorta di franchising dell’arte. “il mercato adesso è concentrato sulle cose grandi e costose.

Bisogna essere presenti in molte città, ma anche con molteplici spazi nella stessa città” dichiara Thaddeus Ropac che quest’anno ha aperto un secondo (e più capiente spazio) a Salisburgo e si prepara ad aprirne un altro a Parigi. Come dargli torto? anche Gagosian del resto si espande su 8 città, segno che le cose per i grandi vanno a gonfie vele. Il rischio è però quello di ritrovarsi tra le mani un’arte standardizzata in ogni città del mondo, il bello degli hamburgers di Mc Donald’s è che sono sempre uguali anche in Cina, ma siamo proprio sicuri che questo sia un punto di forza? Piccole gallerie fatevi avanti, siete voi il futuro per una creatività sempre diversa.

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