La VIP art fair risolve i suoi probemi e i Big dell’arte le rinnovano la fiducia

Come già anticipato la VIP art fair, vale a dire la fiera internazionale d’arte contemporanea interamente ed esclusivamente online, ha già pronto il piano d’assalto per la prossima edizione che dovrebbe partire il 3 febbraio del 2012 e rimanere aperta sino all’8 dello stesso mese. Le grane tecniche che hanno di fatto impallato il sito della manifestazione facendo saltare i nervi a galleristi e collezionisti, saranno un ricordo del passato poiché i vertici della fiera hanno assoldato la specialista internet Lisa Kennedy.

La Kennedy non ha nessuna esperienza nel campo dell’arte ma ha già decretato il successo dell’online retailer Quidsi Inc., recentemente ceduto ad Amazon per mezzo miliardo di dollari. Inoltre Jane e James Cohan, dealers e promotori della manifestazione, hanno deciso di nominare un nuovo direttore che sarà reso noto al più presto. I problemi tecnici sembrerebbero quindi risolti e le più prestigiose gallerie del globo hanno deciso di accorrere in massa, rinnovando la fiducia ad un evento ancora sperimentale.

Le piccole gallerie contro i Mc Donald’s dell’arte

Pensavate che il mercato dell’arte contemporanea fosse ultimamente preda di un continuo ristagno? Niente di più sbagliato, o almeno l’affermazione non è valida per i top players del mondo dell’arte internazionale. Se la vostra galleria soffre e non riesce a totalizzare un cospicuo numero di vendite anche dopo aver partecipato a fiere e via dicendo, sappiate che le gallerie d’alto bordo in questo momento stanno vendendo alla grande. Ne è prova il nugolo di notizie positive riguardo agli andamenti delle vendite di Art Basel  Miami Beach edizione 2010.

Il New York Times addirittura scritto “The Art Market is Back!“, si il mercato dell’arte è tornato ma forse per alcuni non è mai andato via. I magazine parlano infatti di battaglie tra collezionisti per aggiudicarsi un’opera di De Kooning o di Jeff Koons ma è chiaro che ci si riferisce ad un mercato di fascia alta, impensabile per il medio o piccolo collezionista.

Art Hong Kong 2010 pronta a partire

Motori accesi anche per la futura edizione 2010 della Hong Kong International Art Fair, comunemente detta ART HK 10, che quest’anno mira a confermare una fama sempre più crescente avvalorata dall’interesse di addetti ai lavori, collezionisti e dealers di tutto il mondo. La manifestazione aprirà i battenti 27 maggio e si concluderà il 30 maggio in una kermesse senza precedenti che non mancherà certo di affascinare i visitatori. Per non venir meno alla sua reputazione di fiera d’arte più importante dell’Asia, Art Hk 10 ha già reso noti i nomi delle gallerie che parteciperanno alla manifestazione.

Accanto a blasonati ritorni come Gagosian Gallery, Lisson Gallery e White Cube, quest’anno la fiera ospiterà per la prima volta pezzi da novanta come Hauser & Wirth (Zurigo, Londra e New York), Galerie Lelong (New York, Parigi e Zurigo), Emmanuel Perrotin (Parigi), Almine Rech Gallery (Bruxelles) e le gallerie newyorchesi James Cohan Gallery e Lehmann Maupin Gallery. Questo manipolo di gallerie, che in sostanza rappresentano la crema dei mercanti d’arte di tutto il mondo, è stato sicuramente attirato dalla presenza di Deutsche Bank, sponsor principale della manifestazione.

Paul McCarthy, Biancaneve e i sette porno nani?

Se vi fermate per un attimo a pensare all’istrionico Paul McCarthy sicuramente vi verrà in mente un’immagine dell’artista come l’avete osservato in decine di video e performance nel corso degli anni e cioè intento a ficcarsi in gola manciate di hot dogs zeppi di ketchup e maionese (come in Hot Dog del 1974) o magari preso a ballonzolare e mugugnare in giro con un naso da clown spruzzando della pittura su di una tela (come in Painter del 1995) o infine se pensate a Paul McCarthy vi viene in mente uno sporcaccione con un costume da Santa Claus con macchie di cioccolato annesse (come in Santa Chocolate Shop del 1996-97).

Insomma l’immagine che noi tutti abbiamo di Paul McCarthy ha sempre a che fare con bambole, salsicce, vaselina ed orifizi che non possono certo essere descritti in questo luogo. Ma recentemente, in occasione del progetto White Snow, in mostra alla galleria Hauser & Wirth di New York fino al prossimo 24 dicembre, l’artista ha rilasciato un intervista al New York Times, dando di sè l’immagine di una persona differente da come tutti pensavamo. McCarthy reduce da una frattura al femore è stato accompagnato da sua moglie e suo figlio, quest’ultimo si è occupato dell’installazione dei disegni in galleria, una serie dedicata alla favola di Biancaneve ed i sette nani con tutte le allusioni sessuali del caso ma prodotta in maniera decisamente interessante.

Pipilotti Rist a Zurigo ed a Venezia con Pepperminta

Pipilotti Rist sarà l’artefice di una serie di opere artistiche ispirate alle fantasie domestiche per la sua prossima mostra a Zurigo per la galleria Hauser & Wirth, programmata per il prossimo 28 agosto. Il piano terra della galleria sarà trasformato in un fantastico salotto, uno spazio dove mura, pavimenti e mobili saranno invasi da immagini. Per l’acclamata artista svizzera la video installazione prende le forme più disparate che ella porta con se come in uno zaino “che contiene tutto: pittura tecnologia, linguaggio, immagini, poesia, commozione, premonizioni di more, sesso ed amicizia”.

Ligthbox, video oggetti e una miriade di fotografie stampate su materiali vari saranno parte dell’arredamento di questa stanza fantastica ricreata negli spazi della galleria. Musica ed effetti sonori coabiteranno con complementi d’arredo creando una sorta di discoteca da salotto, un concept che l’artista vorrebbe espandere al comune salotto domestico. Le energie positive ispirate dall’arte di Pipilotti Rist ed il suo universo fantastico e colorato rappresenteranno nel corso della mostra una vera e propria fusione tra spazio pubblico e privato.

Quel diavolo di Paul McCarthy

Captain Ballsack, Bush, maiali, pirateria, questo e molto altro in mostra alla famosa galleria Hauser&Wirth di Zurigo che ospita fino al 25 di luglio una nuova ed emozionante serie di sculture di quel genio del male chiamato Paul McCarthy.

Le opere all’argano il fantastico universo creato dall’artista portandolo ad un nuovo livello di esuberante creatività che accoglie le depravazioni della società all’interno della pratica artistica. Captain Ballsack (2001-2009) è una scultura splendidamente eterogenea che combina argilla, schiuma polimerica e vetro resina insieme ad oggetti trovati per strada dall’artista. si tratta di un pirata che assomiglia sinistramente ad una sacca scrotale in marcescenza adornata con una corona rossa costruita da un sofà capovolto. 

Hauser & Wirth approdano a New York

 In una precedente notizia avevamo anticipato l’apertura della nuova sede della famosa galleria Hauser & Wirth a Londra. Non pago di ciò Iwan Wirth presidente e proprietario dell’importante spazio espositivo internazionale ha deciso di aprire una nuova sede a New York City nel settembre prossimo.

Descritta dal Financial Times come un immenso mercato di idee la Hauser & Wirth, fondata nel 1992 è una tra le più influenti gallerie di tutta Europa. Dopo Londra e Zurigo Wirth si prepara ad invadere la grande mela con uno spazio espositivo di ben quattro piani  posizionato in un palazzo sulla 32 East 69th Street che fino al 1970 ha ospitato la leggendaria Martha Jackson Gallery, pioniera della scena dell’arte americana del dopoguerra.

Viva, viva, viva l’Inghilterra

Parliamo ancora della scena dell’arte britannica. Nell’ultimo periodo le gallerie d’arte contemporanea di Londra stanno attraversando un  interessante periodo di transizione. Mentre il resto del mondo della finanza stringe la cinghia per far fronte alla crisi, Londra sembra un fiorire di eventi legati al mondo dell’arte.

Anche se la Lisson Gallery e la White Cube hanno ridotto il loro staff c’è da dire che pochissime gallerie, rispetto alle altre nazioni europee, hanno chiuso i battenti. L’unica grave perdita registrata è l’abbandono della Yvon Lambert Gallery che aveva inaugurato la sua sede lo scorso ottobre, alla blasonata galleria rimangono comunque le sedi di Parigi e New York. A parte questa nota negativa le brutte notizie sembrano sovrastate da una miriade di iniziative benefiche.  Hauser & Wirth, una delle più grandi gallerie d’arte contemporanea di Londra ha deciso di dare giusto supporto ai giovani artisti britannici aprendo una nuova sede in Swallow Street dedicata alla giovane arte.