Pubblicare le foto su Flickr potrebbe costarvi 2 milioni di dollari

di Redazione Commenta

La prossima volta che entrate in un museo state molto attenti a cosa fotografate o vi potrete ritrovare una bella multa da 2 milioni di euro sul groppone. Pensate che tutto questo sia frutto di una nostra simpatica burla? Ebbene, chiedete al povero Thomas Hawk se stiamo scherzando, lui sicuramente ha ben poco da ridere.

Il fotografo è infatti al centro di una surreale quanto kafkiana vicenda andata in scena alcuni giorni fa negli stati uniti e più precisamente al World Erotic Art Museum di Miami. Mentre era in visita al museo Hawk, uno dei tanti amanti del photoblogging, ha pensato bene di eseguire alcuni scatti all’interno degli spazi. Recatosi successivamente a casa, l’uomo ha deciso di pubblicare le sue foto su Flickr (in totale 334), praticamente ciò che fanno milioni di persone ogni giorno. Ovviamente il World Erotic Art Museum non è un museo qualunque, ma uno spazio dove vengono esposte opere ad alto potenziale erotico se non pornografico. La direzione del museo nella persona di Naomi Wilzig, una volta appresa la notizia della pubblicazione delle foto è però andata su tutte le furie minacciando una multa di ben 2 milioni di dollari, o almeno questo è quanto ha dichiarato Hawk dalle pagine del suo blog personale. L’accusa è quella di aver infranto le vigenti leggi sul copyright. Anche Flickr ci è andato giù duro, minacciando di cancellare permanentemente l’account di Hawk.

Per tutta risposta Hawk ha dichiarato di “non aver infranto nessun regolamento o legge anche perché non faccio un uso commerciale delle immagini ma le pubblico solamente su Flickr che non si definisce come sito commerciale. Io inoltre non sono un fotografo professionale”. Secondo Naomi Wilzig le foto decisamente spinte non sono adatte per essere pubblicate su un network come Flickr dove circolano anche minorenni . Comunque sia la direttrice si è detta disposta a graziare Hawk in cambio delle scuse pubbliche e della copertura delle spese legali del museo. A noi tutto ciò appare decisamente bizzarro ma voi tanto per andar sul sicuro non fotografate troppo!



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