The Thinking eye di Renzo Martens al Careof di Milano

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Lunedì 28 marzo Careof ospita Kunstverein (Milano) – piattaforma sperimentale, progetto di ricerca e produzione d’arte contemporanea – con Episode 1 e Episode 3, due film di Renzo Martens. La proiezione e l’incontro con l’artista aprono il primo capitolo di The Thinking Eye, una rassegna di film e incontri che Kunstverein (Milano) presenta in diversi spazi cittadini nel corso del 2011. Il titolo The Thinking Eye cita la serie di film per la televisione realizzati da Juan Downey nei primi anni Ottanta: l’artista cileno ha usato il video come mezzo per recuperare l’”io” nei sistemi culturali, politici ed economici occidentali, riflettendo sulla relatività della percezione.

Nel suo lavoro Renzo Martens esamina il ruolo della telecamera nelle zone di conflitto per generare pseudo-documentari che sollevano questioni sul giornalismo, i media, ma anche sull’immagine e la responsabilità dell’arte. In Episode 1 (2003, 45’) Martens dialoga con la popolazione cecena nei campi profughi e con i soldati armati dell’UN, ma invece di documentare le vittime rivolge la telecamera verso sé, ribaltando, così, i ruoli e la situazione osservatore- osservato. Nonostante le premesse, Episode 1 non è un film sulla guerra, piuttosto sugli effetti che provoca l’uso della telecamera in tali contesti.
In Episode 3Enjoy Poverty (2009, 90’), durante un soggiorno di due anni nella Repubblica Democratica del Congo, l’artista realizza un progetto che denuncia lo sfruttamento e la strumentalizzazione subita dall’Africa, ovvero l’esportazione dell’immagine della povertà e della sofferenza. Martens installa la scritta neon “Enjoy Poverty” in un villaggio congolese e mette a punto un sistema di risarcimento economico per i “bambini copertina della povertà”.

I film Episode 1 e Episode 3 di Renzo Martens sono visibili nella sala video del DOCVA dal 29 marzo al 1 aprile 2011 da martedì a venerdì dalle 15.00 alle 19.00. Renzo Martens (Olanda, 1973) artista e regista olandese riconosciuto a livello internazionale. Il suo lavoro è stato presentato in manifestazioni come la Biennale di Berlino (2010) e Manifesta7 (2008); tra le mostre personali si ricorda quella allo Stedelijk Museum Bureau Amsterdam e alla Göteborgs Konsthall di Göteborg (2011).

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