I Voina sono senza ombra di dubbio l’artistic group più chiacchierato degli ultimi anni e certamente si guadagneranno un posto d’onore all’interno della storia dell’arte contemporanea. Lo scorso febbraio avevamo già parlato di loro per quanto riguarda la scarcerazione degli artisti Leonid Nikolaev e Oleg Vorotnikov, che erano stati incarcerati alcuni mesi prima per aver rovesciato alcune auto della polizia durante una consueta performance-anarchica del gruppo.
Successivamente, nello scorso aprile, i Voina avevano vinto un premio in denaro di 14.000 con l’opera Dick In FSB Captivity, un fallo gigantesco, dipinto su un ponte mobile posto di fronte al quartier generale del KGB. In questi giorni il gruppo aveva ricevuto la chiamata alle armi da parte del curatore Nato Thompson per il Creative Time Summit, prestigiosa manifestazione con artisti socialmente impegnati provenienti da ogni parte del mondo. I Voina avrebbero dovuto figurare accanto a blasonati nomi dell’artworld come Laurie Anderson e Jeremy Deller ma nel frattempo è successa una vicenda alquanto spiacevole che potrebbe compromettere la presenza al Summit di New York, previsto per il prossimo 23 settembre. Protagonista della nuova vicenda è sempre lo sfortunato Oleg Vorotnikov che è stato nuovamente arrestato la scorsa settimana per il reato di teppismo. L’episodio a cui si riferisce l’accusa si riferisce allo scorso 31 marzo, quando Vorotnikov, appena uscito di prigione su cauzione per la performance delle auto rovesciate, ha partecipato ad una manifestazione non autorizzata dell’opposizione, strappando il cappello di alcuni agenti di polizia e ferendone uno alla nuca.
Verso la metà di aprile l’artista doveva presentarsi al posto di polizia per un interrogatorio sull’intera vicenda ma si è fatto negare finendo così nella lista dei ricercati internazionali. Anche la moglie di Vorotnikov è accusata di aver insultato numerosi poliziotti che erano intervenuti a sedare i manifestanti. Vorotnikov è l’indiscusso leader del gruppo, quindi una sua mancanza al Summit si farebbe di certo sentire. Insomma, dopo la triste vicenda di Ai Weiwei, l’arte internazionale è ancora vittima di orribili sevizie e censure.
f. 31 Luglio 2011 il 23:14
febbraio di giorni ne ha 28. al massimo 29.
Micol Di Veroli 2 Agosto 2011 il 17:45
oops, era marzo!
corretto, grazie!