Zevs e Hobin, commemorare l’11 settembre con arte di cattivo gusto

di Redazione Commenta

In occasione del 10° anniversario dell’attentato alle Torri Gemelle di New York, molti artisti hanno deciso di accodarsi alle manifestazioni di solidarietà internazionali, creando opere ad hoc per ricordare le oltre 2.700 vittime, perite in quel maledetto 11 settembre del 2001.

Tra il cordoglio e l’emozione però, qualcuno ha deciso di aggiungere un altro insulso capitolo al dramma statunitense. Stiamo parlando del noto street artist Zevs e del meno noto fotografo Jonathan Hobin, i quali se si conoscessero potrebbero formare una bella coppia di artisti babbei. Zevs ha scelto di creare una nuova opera sulle pareti di una stanza di motel. Ovviamente non si tratta di una stanza comune ma la tristemente nota stanza 233 del Comfort Inn al numero 90 di Maine Mall Road di South Portland, nello stato del Maine. La stanza 233 fu l’ultimo rifugio conosciuto dei terroristi che portarono a compimento gli attacchi dell’11 settembre. La scelta della location è senz’altro macabra ma il peggio deve ancora arrivare. Zevs ha infatti dipinto sulle pareti due figure simili a dei fantasmi, i soggetti sono visibili solamente se vengono esposti a delle luci UV, altrimenti nessuno può accorgersi della loro orribile presenza. Anche la proprietaria del Comfort Inn ha dichiarato alla stampa di non aver notato nulla di strano all’interno della stanza. A questo punto viene da chiedersi che senso abbia un murales del genere.

Il secondo artista di cui parliamo oggi, Jonathan Hobin, ha invece avuto la brillante idea di ricostruire il disastro dell’attacco alle Torri Gemelle a suo modo. Ne è scaturita una serie di immagini decisamente assurde con dei bambini come protagonisti che scagliano aerei giocattolo su torri costruite con i classici mattoncini. C’è il bimbo terrorista che muove minacciosamente il suo aeroplanino contro le torri e quello pompiere che tenta invano di salvare dei soldatini che si buttano da una torre in fiamme. Insomma queste due “opere” a noi di GlobArtMag ci appaiono di cattivo gusto e a voi?

 

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