Asiatica, Incontri con il cinema asiatico alla Pelanda

di Redazione 1

Asiatica, Incontri con il cinema asiatico, il Festival diretto da Italo Spinelli, giunge alla dodicesima edizione dal 12 al 22 ottobre 2011 negli spazi de La Pelanda presso il MACRO Testaccio – la sede del Museo d’Arte Contemporanea di Roma nel quartiere di Testaccio. Come ogni anno, Asiatica rinnova l’impegno a promuovere la diffusione del cinema asiatico e a fornire spazi e momenti di scambio tra l’Asia e l’Europa.

Saranno oltre cinquanta i titoli presentati quest’anno – tutti a ingresso gratuito fino ad esaurimento posti – quasi tutti in anteprima italiana o mondiale, tra cortometraggi, lungometraggi a soggetto e documentari, provenienti da: Azerbaijan, Cambogia, Cina, Corea del Sud, Filippine, Giappone, Hong Kong, India, Indonesia, Iran, Kazakistan, Kirghizistan, Mongolia, Sri Lanka, Taiwan, Thailandia, Turchia, Vietnam. Molti i registi, scrittori e personalità del mondo cinematografico e letterario asiatico ospiti del Festival, che proporranno, attraverso il linguaggio cinematografico e non solo, uno sguardo sulla realtà e sulla complessità del rapporto tra Oriente e Occidente.

Asiatica si apre con Una Separazione (Nader and Simin, A Separation), il nuovo film del regista iraniano Asghar Farhadi (già autore di About Elly), vincitore dell’Orso d’Oro nell’ultima edizione del Festival di Berlino, che verrà distribuito in Italia a fine ottobre dalla Sacher Distribuzione. Il film, che a Berlino ha raccolto anche il premio collettivo per le migliori interpretazioni maschili e femminili, è ambientato nell’Iran contemporaneo.

Particolare rilievo sarà dato all’India, anche con il film di chiusura Autumn, di Aamir Bashir, che offre uno sguardo attento e profondo sul Kashmir, devastato da vent’anni di violenti conflitti. Tanti i film in concorso, tra cui 11 Flowers, film di un’amicizia tra un bambino e un fuggitivo accusato di omicidio negli anni della Rivoluzione Culturale cinese, primo film realizzato nel quadro dell’accordo di coproduzione franco-cinese e firmato dal regista cinese Wang Xiaoshuai (già autore di Le Biciclette di Pechino – Gran Premio della Giuria al Festival di Berlino 2001 eShanghai Dreams – Premio della Giuria al 58° Festival di Cannes, 2005); Mushrooms, del regista singalese Vimukthi Jayasundara autore di The Forsaken Land, vincitore della Camera d’Or al Festival di Cannes 2005, e di Between Two Worlds in competizione al Festival di Venezia 2009; A Lovely Man, dell’indonesiano Teddy Soeriaatmadja che torna ad Asiatica dopo il successo dello scorso anno con Maida’s House; dalla Corea Late Autumn, ultimo film di Kim Tae-yong acclamato dalla critica internazionale per Memento Mori (1999) eFamily Ties (2006) e dall’Iran Goodbye di Mohammad Rasoulof, Daughter…Father…Daughter di Panahbarkhoda Rezaee.

 Asiatica propone anche un omaggio all’horror d’autore giapponese, nella sezione Kaidan Horror Classic con la proiezione di film di quattro grandi maestri tratti da capolavori della letteratura giapponese: The Whistler, di Tsukamoto Shinya,The Arm di Ochiai Masayuki, The Days After di Kore-eda Hirokazu e The Nose di Lee Sang-il.

La riflessione sulla Rivoluzione Culturale cinese continua anche con la proiezione di Under the Hawthorn Tree di Zhang Yimou. In competizione nella sezione documentari si segnalano: dalla Mongolia Passion, di Byamba Sakhya; dal Kashmir Inshallah Football, di Ashvin Kumar, che si addentra nel conflitto in Kashmir attraverso la storia di un giocatore di calcio, figlio di un militante kashmiro, sullo sfondo di una delle guerre più lunghe e meno rappresentate e conosciute al mondo; Prison and Paradise, dell’indonesiano Daniel Rudi Haryanto, le confessioni inedite degli attentatori che nell’ottobre 2002 causarono 190 vittime a Bali; dalla Cina Together, di Zhao Liang, documentario presentato in anteprima all’ultima Berlinale e realizzato durante le riprese dell’ultimo film di Gu Changwei, Love for Life.

Dopo la collaborazione nella passata edizione, si rafforza la partnership con CortoArteCircuito, di cui è direttore artistico Beatrice Bordone Bulgari, e grazie alla quale Asiatica rafforza il dialogo tra mondo del cinema e mondo dell’arte, proponendo quest’anno nella sezione Crossing Cultures, l’esperienza di incontro con gli autori ospiti del Festival. Un vero e proprio “laboratorio interdisciplinare” che prevede la realizzazione di quattro cortometraggi girati nei giorni del Festival grazie al coinvolgimento di quattro registi asiatici – il coreano Kim Tae-yong, in coppia con l’attrice Tang Wei, gli iraniani Panahbarkhoda Rezaee e Mazdak Mirabedini e l’indiano Aamir Bashir – che filmeranno negli studi di quattro artisti italiani: Alfredo Pirri, Nunzio, goldiechiari (Sara Goldschmied e Eleonora Chiari) e Pietro Ruffo. “Con il progetto Crossing Cultures – sottolinea Beatrice Bordone Bulgari – CortoArteCircuito e Asiatica rivolgono l’attenzione all’ibridizzazione dei linguaggi visivi arte-cinema-fotografia e partecipano, attraverso questo percorso di ricerca, alla costruzione di una cultura contemporanea in cui il dialogo, lo scambio e le informazioni di esperienze diverse sono vitali”.

Non mancheranno ospiti internazionali di spicco che presenteranno le loro opere più recenti e inedite in Italia. Oltre a Wang Xiaoshuai e agli altri registi in competizione, saranno presenti il regista indiano Gautam Ghose, unico regista indiano ad aver ricevuto il premio “Vittorio De Sica” in Italia e il regista giapponese Makoto Shinozaki, che ha diretto Not Forgotten, vincitore al Vancouver International Film Festival nel 2000, che racconta l’orgoglio, l’amore e la speranza di alcuni sopravvissuti alla Seconda Guerra Mondiale. Questi registi, insieme alla premiata documentarista iraniana Firouzeh Khosrovani, saranno i protagonisti di L’Archivio a Oriente, un’iniziativa in collaborazione con Cinecittà Luce. Il progetto prevede la realizzazione, da parte dei quattro registi, di cortometraggi relativi a particolari momenti storici o questioni sociali dei rispettivi Paesi, sulla base di materiale giornalistico e documentaristico proveniente dall’Archivio Storico dell’Istituto Luce. Tra gli ospiti d’onore ci sarà anche il taiwanese Mark Lee, “poeta di luci e ombre” che ha firmato la fotografia dei film di registi quali Hou Hsiao-hsien, Wong Kar-wai e Kore-eda Hirokazu.

Come ogni anno gli Incontri di Asiatica porteranno dall’Asia personalità di spicco del mondo della cultura. Quest’anno ospite d’onore sarà Sudhir Kakar, uno dei più noti scrittori, psicanalisti e saggisti indiani, che presenterà una rilettura delle opere pittoriche del grande intellettuale indiano e Premio Nobel per la Letteratura Rabindranath Tagore. In relazione al grande poeta indiano, verrà anche proiettato il film Moner Manush, del regista Gautam Ghose. Partendo dalla constatazione che le differenze di genere continuano ad essere una delle principali e più profonde fonti di disuguaglianza sociale, culturale ed economica in molte zone dell’Asia, Asiatica offrirà uno spazio di riflessione per comprendere le origini di tale discriminazione.

Ne discuteranno l’iraniana Shirin Ebadi, Premio Nobel per la Pace nel 2003, e Namrata Bali, direttrice di SEWA (Self Employed Women’s Association), il più grande sindacato indiano a difesa dei diritti delle donne lavoratrici. Per il terzo anno consecutivo, Asia di Carta, l’iniziativa rivolta a valorizzare l’editoria italiana sull’Asia con la presentazione dei libri più recenti di autori asiatici e occidentali, farà scoprire a Roma il mondo della Graphic Novel indiana, con l’autore Sarnath Banerjee. Sarà anche presentato in anteprima l’ultimo romanzo di Sudhir Kakar, Il Trono Cremisi (in uscita a ottobre per Neri Pozza). A 35 anni dalla realizzazione del documentario Intervista Persiana, in collaborazione con il Fondo Moravia, Asiatica rende omaggio ad Alberto Moravia nel suo viaggio in Persia.

Inoltre, all’interno degli spazi de La Pelanda verranno allestite diverse mostre: tre serie di fotografie dell’iraniano Jamshid Bayrami (Hajj, Moharram e Women); la mostra fotografica Il Terzo Occhio di Melina Mulas; un’installazione di foto lenticolari e videoclip, abbinate a maschere balinesi, realizzata dal Maestro Luigi Ontani; e una mostra di sculture dell’artista ceramista Samuel Hsuan-yu Shih, vincitore del prestigioso Premio Faenza 2011.

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