Nuova Gestione, un quartiere, sei artisti, cinque spazi sfitti

di Redazione Commenta

L’arte contemporanea diventa protagonista nel quartiere romano del Quadraro, grazie alla rivalutazione di spazi dismessi e in disuso. Il quartiere sarà infatti il cuore di Nuova Gestione, progetto ideato e curato da Sguardo Contemporaneo, che prevede interventi site specific di sei giovani artisti italiani all’interno di cinque locali sfitti della zona: Marco Bernardi, Margherita Moscardini, Luana Perilli, Lino Strangis, Elisa Strinna e Angela Zurlo sono chiamati a confrontarsi con il tessuto urbano e sociale di un luogo ricco di storia ma esposto al degrado urbano come il Quadraro. I lavori nati da questa esperienza verranno tutti inaugurati contemporaneamente mercoledì 8 febbraio.

L’obiettivo principale è contribuire al miglioramento di un’area mortificata da luoghi abbandonati, riattivandoli e offrendone una versione inedita attraverso una proposta culturale innovativa. Nuova Gestione nasce dall’osservazione degli spazi commerciali in disuso che stanno popolando sempre di più i quartieri di Roma: quante volte sulle vetrine dei negozi ci siamo imbattuti nei cartelli con la scritta ‘Affittasi’ o ‘Vendesi’? Passeggiando per la città, dal centro alla periferia, ci si accorge di questa situazione, spesso all’origine di scenari desolanti. L’intento di Sguardo Contemporaneo è far sì che l’arte possa estendersi a una collettività lasciata ai margini della scena artistica della capitale, fornendo un’alternativa concreta ai consolidati circuiti di gallerie e istituzioni. L’utilizzo di contesti altri per la produzione e la fruizione dell’arte contemporanea, assieme alla riqualificazione delle aree urbane coinvolte è in linea con le pratiche di riuso temporaneo di spazi dismessi, portate avanti – per esempio – da No Longer Empty, organizzazione no-profit che dal 2009, a New York, promuove progetti d’arte pubblica in spazi abbandonati o sfitti.

Gli artisti di Nuova Gestione sono stati selezionati per la loro attitudine alla sperimentazione, all’uso di diversi media e di nuovi linguaggi e per la loro capacità di relazionarsi con progetti che prevedono la partecipazione del pubblico. L’iniziativa, infatti, si rivolge sia ai proprietari dei locali messi a disposizione – invitati a contribuire al processo creativo degli artisti con la propria testimonianza della memoria dei luoghi, dalla loro origine alle attività ospitate nel corso degli anni – sia agli abitanti del quartiere, indagandone le aspettative e individuando le problematiche legate al contesto.

La scelta di intervenire in una zona come il Quadraro rispecchia la volontà di valorizzare un quartiere storico, dove la crisi economica risulta evidente dalle numerose saracinesche abbassate per cessata attività. In passato punto di riferimento commerciale per lo stabilimento cinematografico di Cinecittà durante gli anni ’20 e ’30, poi presidio antifascista durante la Seconda Guerra Mondiale (protagonista di un drammatico rastrellamento ad opera dei nazisti il 17 aprile 1944), in seguito borgata popolare aperta ad accogliere gli sfollati e gli immigrati dal Sud Italia, il Quadraro è oggi uno dei quartieri più multietnici di Roma, dove trovano spazio iniziative di carattere culturale e sociale.

Durante l’inaugurazione e nei giorni seguenti, verrà messa a disposizione dei visitatori una mappa in cui saranno segnalati gli spazi che ospitano i lavori degli artisti.

 

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