Video arte? Bella, ma il museo non ha i proiettori

di Redazione Commenta

La video arte è bella, la video arte piace a tutti e tutti vorrebbero averla all’interno di una grande manifestazione. Cosa sia in realtà questa video arte non lo sa nessuno, nessuno sa dove trovino dimora i limiti e le possibilità di questa meravigliosa tecnica ma vuoi mettere ad aver un bel video o magari tre all’interno della tua mostra museale.

Qui però arrivano i dolori, come vogliamo proiettarli questi video? Con un bel proiettore direte voi. Bene, la maggior parte dei musi italiani non dispone di strumentazioni tecniche adatte per la video proiezione “a regola d’arte” delle opere presentate e qualora disponesse di tali. Un proiettore con ANSI Lumen degno di questo nome con decentramento ottico motorizzato ed altre caratteristiche tecniche professionali costa uno sproposito, a questo si dovrebbe aggiungere il costo di lettori per la riproduzione ed apparecchi per il suono. Si fa presto a raggiungere i 10.000 euro, per un impianto che in sostanza deve essere all’altezza di una sede museale. Ovvio che se si intende esporre più di un video, i costi già proibitivi si trasformano in totalmente inaccessibili. Ed allora ecco spuntare i tanto famigerati services. Questa temutissima specie di “affittaproiettori e affini” vi farà comunque spendere un’enormità, con prezzi da 300 euro a proiettore al giorno e non è detto che le attrezzature messe a disposizione siano di livello superiore.

Non si tratta di proiettare un filmino al cinema dell’oratorio, sono necessarie competenze specifiche ma essendo il settore video una sorta di mare aperto, è facile incontrare il pescecane, più “cane” che pesce verrebbe da dire.  Insomma a voler tirare le somme, dalle nostre parti siamo totalmente impreparati ad esporre opere di video arte. Eppure bisognerebbe pensare bene a queste problematiche, quando si costruisce un nuovo polo museale dovremmo dotarlo di ogni attrezzatura necessaria alla mostra di opere d’arte. Inutile regalare soldoni alle archistar più in voga del pianeta se poi non si hanno liquidi per organizzare una mostra interdisciplinare.

 Micol Di Veroli

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