Ancora censure per il MOCA di Los Angeles

di Redazione Commenta

Vi ricordate dell’assurdo caso di censura operato dal MOCA di Los Angeles ai danni del nostro caleidoscopico street artist Blu? Beh sembra che la prestigiosa istituzione capitanata dal volpone Jeffrey Deitch sia particolarmente affezionata alle censure, visto che negli ultimi giorni ne ha perpetrata un’altra ai danni di un giovane artista,  ma andiamo per gradi. All’inizio di questo mese l’artista Chris Silva è stato invitato a partecipare ad un evento inserito all’interno della mostra Transmission LA, la jam interdisciplinare sponsorizzata da Mercedes – Benz e curata da Mike D, scoppiettante rapper dei Beastie Boys (di recente orfani del compiando MCA, alias Adam Yauch).

La mostra ha riscosso numerosi consensi da parte della stampa specializzata, cosa che ha ribadito il grande fiuto di Mike D per la creatività in genere. Le cose per Chris Silva non sono però andate per il verso giusto. L’artista doveva partecipare in una sezione intitolata BYOB, Bring Your Own Beamer, che in italiano suonerebbe come Porta il tuo proiettore, un evento con proiezioni di più di 40 artisti installate per tutto lo spazio del museo dalle 20 alle 22 dello scorso 5 maggio.  All’improvviso però l’opera di Silva, un modello 3D di una macchina sportiva della Peugeot ha attirato l’attenzione degli organizzatori: “Mi hanno detto di togliere l’opera che stavo proiettando e di metterne un’altra al suo posto, ovviamente se ero in possesso di qualcosa d’altro.  Ho chiesto perché e mi hanno risposto che non potevo mostrare una Peugeot all’interno di una mostra sponsorizzata da Mercedes, sarebbe stato come mandarli apertamente a quel paese” ha dichiarato Silva ai microfoni dell’Huffington Post.

Ovviamente Silva non ha accettato di cambiare la sua opera ed al suo ritorno al proiettore ha trovato una bel foglio di cartone a bloccare il fascio di luce. “Il MOCA non è un autosalone, ed in questo frangente gli interessi di un grande brand hanno oscurato l’arte in un evento dedicato all’arte” ha aggiunto Silva. In merito alla questione il magazine ARTINFO ha contattato il MOCA che ovviamente non ha fornito spiegazioni a riguardo. Un’altra brutta storia che non avremmo mai voluto ascoltare.

 

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