Quelli dell’arte che hanno rovinato l’arte

di Redazione 2

Riunioni, feste dell’arte, opening straordinari, fiere e fierette, tavole rotonde ed inviti ai collezionisti. Gli addetti del settore le hanno tentate tutte per cercar di attirare un poco di interesse e riportare il pubblico all’interno di gallerie, musei ed altri spazi. Ed invece il pubblico è fuggito e la colpa sapete di chi è? Proprio degli addetti del settore che oggi tentano di chiudere la stalla dopo che i buoi sono miseramente fuggiti. Per anni nessuno ha tenuto conto delle esigenze del pubblico ed anzi si è tentato in tutti i modi di scacciarlo, con mostre noiose, eventi spocchiosi e senza il benché minimo brandello di senso. Ci si è nascosti dietro il filosofo di turno per tentar di dare forma e concetto ad opere vuote ed inconcludenti. In molti, forse troppi, hanno tentato di ingraziarsi quei tre/quattro collezionisti rimasti nel nostro belpaese, dimenticandosi di accendere l’interesse e contribuire così alla nascita di un nuovo vivaio di collezionisti. La didattica è stata soppiantata dalla politica dello spettacolo e delle apparenze, si è dato spazio a curatori-sciamani, tornati da due mesi di residenze all’estero a pagamento, sperando che questi avrebbero potuto guarire le emorragie di pubblico e collezionisti grazie alle loro panacee, alle loro pietre filosofali. I direttori di musei hanno in larga parte sperperato i fondi, mettendo in piedi eventi dedicati ai loro amici/artisti, alle loro amiche/gallerie, il tutto nel totale disinteresse del grande pubblico. Ed ora, cosa vorrebbero fare questi figuri? Convincerci che qualcuno li ha lasciati da soli quando sono stati loro gli artefici della loro fine.

Commenti (2)

  1. Grande Micol, è così semplicemente vero, alla frutta ci siamo..ora bisogna aspettare che marcisca

    1. @angelo bellobono: è già marcita

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