Jeffrey Deitch e la rovina dei musei americani

di Redazione Commenta

Il conflitto di interesse esiste anche negli Stati Uniti e non solo dalle nostre parti. Grazie al conflitto di interesse,le istituzioni artistiche made in U.S.A. sono “dirette verso il baratro con Jeffrey Deitch alla guida” stando a quanto affermato da Jason Edward Kaufman su Artinfo. Il problema è che Deitch non ha mai smesso di essere un dealer e la sua nomina a direttore del MOCA ha trasformato il museo in una grande galleria privata istituzionale, senza alcun controllo.  Deitch costruisce la “sua” collezione e lascia entrare nel museo solo gli artisti dei dealers amici. Il direttore è inoltre accusato di organizzare solamente mostre “spettacolo”, come ha sempre fatto all’epoca della sua galleria Deitch Projects, invece di dare spazio alla creatività sana e genuina. Deitch inoltre ha il potere di licenziare i curatori del museo che non gli vanno a genio, vedi Paul Schimmel ed anche quando in segno di protesta alcuni membri del board abbandonano la nave, lui non si scompone più di tanto. C’è sempre Eli Broad il sommo che gli copre le spalle. Insomma, Deitch può fare ciò che vuole e nessuno riuscirà mai a spodestarlo. Se è accaduto al MOCA, tutto ciò potrebbe succedere in qualunque altro museo degli States, quindi il processo di autodistruzione è appena iniziato.

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