DA 0 A 100. LE NUOVE ETÀ DELLA VITA

ARTE E SCIENZA IN PIAZZA™ – manifestazione di diffusione della cultura scientifica organizzata dalla Fondazione Marino Golinelli in collaborazione con il Comune di Bologna – quest’anno presenta, in partnership con La Triennale di Milano, “Da 0 a 100, le nuove età della vita”, a cura di Giovanni Carrada e Cristiana Perrella. Prodotta da Fondazione Marino Golinelli in partnership con La Triennale di Milano, la mostra sarà ospitata a Bologna a Palazzo Re Enzo dal 2 al 12 febbraio e successivamente a Milano in Triennale Bovisa dal 23 febbraio al 28 marzo.

“Da 0 a 100, le nuove età della vita” è una mostra d’arte contemporanea e di scienza per capire come e perché il nostro corpo e la nostra mente sono molto diversi da quelli delle generazioni precedenti, e come svilupparne meglio le potenzialità. Nel corso dell’ultimo secolo infatti la condizione umana è cambiata come mai era avvenuto prima: la nostra costituzione genetica è rimasta la stessa, ma un ambiente trasformato dalla tecnologia ne ha fatto emergere uomini e donne diversi. Non ce ne siamo accorti perché il cambiamento è stato graduale, ma siamo diventati più alti, più, forti e persino più intelligenti. In media naturalmente. E poiché viviamo il doppio rispetto a prima, abbiamo avuto in regalo per così dire una vita in più.

BIOS VINCENT – Il muro ha un suono

Nelle Sale Duca di Montalto della prestigiosa sede di Palazzo Reale di Palermo ospita dal 14 gennaio al 3 febbraio 2012 uno tra i più promettenti artisti della scena contemporanea, il siciliano BIOS Vincent, con la personale Il muro ha un suono curata da Martina Cavallarin. In occasione dell’inaugurazione che si terrà venerdì 13 gennaio 2012 alle ore 19:00, un’inedita performance dal forte impatto emotivo introdurrà il pubblico alla visione della mostra.

La mostra è patrocinata dalla Regione Sicilia, dall’Assemblea della Regione Siciliana e dalla Fondazione Federico II, e organizzata dall’Associazione Sicilia Promotion, con il contributo di Galleria Affiche Milano e Galleria 71 Palermo. Sponsor d’eccezione URSA Italia SrL. BIOS costruisce per gli spazi del Palazzo Reale un percorso del tutto inusuale, che si snoda dal piano inferiore, in cui si è accolti dai video con i gli atti performativi dell’artista, fino alla sala centrale del piano superiore, dove una labirintica installazione composta da oltre 40 opere di grandi dimensioni avvolge il visitatore in spire materiche dalle forti cromie che prendono il sopravvento e lo conducono alla grande parete di fondo interamente coperta da un lavoro di notevoli dimensioni emozionali.

LUIGI GHIRRI – Project Prints. Un’avventura del pensiero e dello sguardo

Nell’ambito del progetto Le scatole viventi / The Living Boxes, a cura di Andrea Bellini, il Castello di Rivoli, in collaborazione con il Fondo Luigi Ghirri,inaugura il 3 febbraio 2012 la mostra LUIGI GHIRRI – Project Prints. Un’avventura del pensiero e dello sguardo, a cura di Elena Re.

Attraverso un’ampia selezione di project prints – le prime stampe a contatto che Ghirri aveva realizzato per visualizzare il proprio lavoro – la mostra offre un percorso, di fatto inedito, sui principali progetti di ricerca fotografica sviluppati dall’artista dal 1980 al 1992, anno della sua prematura scomparsa. Parallelamente – attraverso una raccolta di maquettes di opere da lui realizzate negli anni Settanta, cui si uniscono numerosi scritti, oggetti e documenti originali conservati nel suo archivio – la mostra approfondisce ulteriormente la questione nodale del progetto nell’opera di Luigi Ghirri, diventando nel complesso un singolare momento di riflessione sul pensiero, sulla poetica e sulla visione progettuale dell’autore. Una visione che ha aperto un nuovo scenario, che è entrata a far parte di un dibattito culturale di ampio respiro e che costituisce tutt’oggi un punto di riferimento essenziale per gli artisti della nuova generazione.

Christo e Jeanne-Claude. Opere nella Collezione Würth

Con oltre 100 opere, la Collezione Würth possiede una delle maggiori raccolte al mondo di oggetti, disegni e collage di Christo e Jeanne-Claude; la mostra “Christo e Jeanne-Claude. Opere nella Collezione Würth” sarà esposta a Roma all’Art Forum Wurth di Capena dal 21 gennaio al 21 aprile 2012.

La mostra realizzata dall’Art Forum proporrà un excursus inedito attraverso le tappe più significative della produzione creativa di Christo e Jeanne-Claude. Originario della Bulgaria, Christo (Javacheff, nato nel 1935) si stabilì nel 1958 a Parigi, dove dal 1960 lavorò nell’ambiente del Nouveau Réalisme e incontrò quella che sarebbe divenuta sua moglie, Jeanne-Claude (1935-2009), con la quale avviò un ininterrotto sodalizio artistico operando dal 1964 negli Stati Uniti e in altri paesi.

Giulio Paolini alla galleria Massimo Minini

Per la sua sesta esposizione personale alla Galleria Massimo Minini, Giulio Paolini ha realizzato quattro lavori inediti di grande formato. Ciascuna stanza accoglie una sola opera, che attraverso il suo titolo ne evoca un’altra, esposta dall’artista in precedenza nella stessa galleria. “Quanto d’inedito e inatteso queste nuove immagini propongono è però anche traccia antica e sedimentata della nostra comune memoria”, scrive Paolini nella lettera a Minini riprodotta nel foglio-invito della mostra che ripercorre la lunga amicizia tra il gallerista e l’artista.

Nella prima stanza, intitolata L’ospite, quattro cornici dorate presentano un’inquadratura fotografica dello studio dell’artista, che a sua volta inscrive un’immagine dell’ambiente medesimo in cui il lavoro è esposto e nel quale Paolini ha allestito nel 1989 la mostra omonima. Tutt’intorno, altre cornici amplificano sulla parete la prospettiva suggerita dalle fotografie. Nell’ambiente successivo, Eco propone un grande disegno sviluppato su due pareti adiacenti, che attraverso una serie di riquadri evoca la sequenza dei nove elementi costitutivi dell’opera dallo stesso titolo esposta a Brescia nel 1976.

(Un)Forbidden City. La post-rivoluzione della nuova arte cinese

Uno scorcio sulle nuove tendenze che animano la scena artistica contemporanea cinese: (Un)Forbidden City. La post-rivoluzione della nuova arte cinese è la mostra presentata da Gao Zhen e Gao Qiang, in arte i Gao Brothers, a cura di Simona Rossi e Dominique Lora, dal 25 gennaio al 4 marzo 2012 al MACRO Testaccio. La mostra è pensata come un luogo in cui tradizioni e identità si aggiungono a un percorso creativo transnazionale, verso una realtà che Achille Bonito Oliva definirebbe Glocal.

Il gruppo di artisti selezionati è caratterizzato da una matrice generazionale legata ai movimenti studenteschi post rivoluzionari e alla cultura underground che ne è scaturita. Tali artisti presentano codici estetici e soluzioni formali che galvanizzano nuovi media e cultura popolare nel tentativo di costruire una nuova identità. La loro esperienza artistica ibrida e provocatoria include fotografia, pittura, installazione, performance e video art. Tra gli artisti presenti in mostra ci sono gli stessi Gao Brothers, conosciuti a livello internazionale per i loro esperimenti artistici e multimediali sull’idea della crisi spirituale che colpisce l’individuo e più generalmente la condizione umana. Le loro opere mettono in scena le ansie e le paure che caratterizzano la cultura internazionale persa ormai nella volgarità culturale della globalizzazione (Yi Ying, World Art Magazine).

Decresce Project, quando l’arte parla della decrescita

L’Associazione Culturale Centro Studi La Città Ideale con il patrocinio di Roma Capitale Municipio Roma 6 organizza due eventi nel VI municipio. Il primo evento, a cura di Fabrizio Pizzuto, è costituito da Video-divagazioni – Video riutilizzo e bassa definizione – Rassegna video e coinvolge gli Artisti: Alessio Ancillai- Chiara Mu- Emanuele Napolitano/Frank Petricca- Valentina Noferini- Carlo Pecoraro- Mauro Romito- Fabio Scacchioli- Chiara Tommasi. La location è presso Officine Dinamo, in via Giovanni Brancaleone 58, Roma e si svolgerà il 23 dicembre 2011 ore 17-21.

“Il concept del Decresce project è stato sviluppato prendendo spunto dagli scritti di Serge Latouche e dal concetto di decrescita felice. Si contesta il PIL come indicatore sensato del benessere. Ne ho preso spunto per una serie di mostre. Nel primo evento, a ridosso del Natale, (emblema consumistico) cercheremo di realizzare dei lavori artistici a partire dal mezzo video basati sul poco o sul già esistente. Pensare una video arte che decresca significa pensare ad un’immagine che lavora sul tema. È auspicabile che si recuperino ad esempio tecnologie precedenti, o materiale (visivo e non) già utilizzato o girato precedentemente.

Krystyna Piotrowska – Riflessi

Inaugura il 19 gennaio all‘Istituto Polacco di Roma mostra Riflessi di Krystyna Piotrowska. Durante la serata verrà presentato il libro di poesie della poetessa Zuzanna Ginczanka, nella traduzione di Alessandro Amenta. La ricerca artistica di Krystyna Piotrowska si aggira attorno al problema dell’identità. Piotrowska provoca le situazioni nelle quali la linea tra il reale e l’illusorio rimane ambigua.

La mostra romana, organizzata nell’ambito delle “Giornate della memoria”, è dedicata alle relazioni ebraico-polacche che, come mostra il video Sono partito, sono partita dalla Polonia perché… hanno vissuto un periodo particolarmente difficile nel 1968 – l’anno della campagna antisemita provocata dal regime comunista. Infatti, i leader del partito, lanciarono allora lo slogan della “lotta contro il sionismo”. L’antisemitismo è diventato una parte ufficiale del programma politico. La grande parte degli ebrei polacchi ha perso un posto di lavoro, è stata rimossa dalle cariche o espulsa dalla università solo per la loro discendenza. Contemporaneamente gli ebrei erano invitati a lasciare Polonia per sempre.

Alessandra Amadi – Finestre

Inaugura il 23 dicembre presso Scatolabianca Project Room la mostra Finestre, la prima personale veneziana della fotografa Alessandra Amadi. La sua ricerca si impernia su un tema ricco e complesso, sulla linea della denuncia che coinvolge il complesso ospedaliero del Lido di Venezia da anni in stato di crescente abbandono e angosciante agonia. Le finestre fotografate da Alessandra Amadi sono sempre interni dell’Ospedale al Mare, stanze fatiscenti e affascinanti che nascondono uno sconquasso sociale in balia delle multinazionali, delle società di costruzione, di una politica soggiogata dal potere e al servizio di pochi.

Le opere di Amadi sembrano partire da set fotografici costruiti, mise en scène allestite con una poeticità e una sapienza di particolari come si trattasse di visioni trasposte che raccontano, nell’assenza del soggetto, un ritratto sociale svolto attraverso luoghi sospesi nel tempo e nello spazio. In realtà niente è preparato, non c’è scenografia aggiunta né ritocco, ma solo l’immaginario supportato da un obiettivo sapiente e da un’indagine riflessiva e lirica, arricchita di particolari minuziosi seguiti da una ricerca che ha una temperatura sempre sulla soglia di una suggestione calda e una denuncia fredda.

Pelle di donna, Identita’ e bellezza fra arte e scienza

Per la prima volta in Italia una mostra che unisce arte e scienza sul tema della pelle. Pelle di donna. Identità e bellezza fra arte e scienza, a cura di Pietro Bellasi e Martina Mazzotta, è esposta alla Triennale di Milano dal 24 gennaio al 19 febbraio 2012. La rassegna nasce da un progetto di Boots Laboratories, marchio-icona del benessere distribuito in Italia da P&G, con la Fondazione Antonio Mazzotta da anni protagonista di successo nel mondo dell’arte.

Attraverso una ricca selezione di opere d’arte – antica, moderna e contemporanea – documenti, oggetti antichi, il visitatore compie un percorso affascinante di esplorazione che lo conduce a un laboratorio scientifico. Ampio spazio è dato agli artisti moderni e contemporanei che utilizzano i linguaggi più diversi, dalla pittura alla scultura, dal concettuale alle nuove tecnologie, fino al cinema sperimentale, anche con interventi site specific. Tra gli artisti in mostra: Giacomo Balla, Franz von Bayros, Adriana Bisi Fabbri, Andrea Chisesi, Giuliana Cuneaz, Marcel Duchamp, Lucio Fontana, Grazia Gabbini, Robert Gligorov, Abel Herrero, , Roy Lichtenstein, Luigi Maio, Lazhar Mansouri, Piero Manzoni, Alberto Martini, Bruno Munari, Giuseppe Penone, Marinella Pirelli, Pietro Pirelli, Karl Prantl, Man Ray, Odilon Redon, Auguste Rodin, Omar Ronda, Mimmo Rotella, Maia Sambonet, Alberto Savinio, Andreas Serrano, Henri de Toulouse-Lautrec, Andy Warhol, Tom Wesselmann.

WERTTRANSPORT indaga sulle condizioni dell’artista contemporaneo

Sabato 14 Gennaio 2012 inaugura presso la galleria VBM 2O.1O a Berlino la mostra WERTTRANSPORT a cura di Zara Audiello e l’Associazione culturale 22.37, collettiva di Rebecca Agnes, Kristine Alksne, Elena Bellantoni, Luis De Matos, Marco Giani, Irma Markulin, Stefania Migliorati, Marco Pezzotta, Ivana Spinelli.

Werttransport (trasporto valori) nasce da un’indagine sulle condizioni dell’artista contemporaneo. In particolare su quell’aspetto che da sempre caratterizza l’artista, ma che oggi, in una società globalizzata, appare sottovalutato se non addirittura ignorato in ambito politico, economico e sociale: la mobilità. Il processo migratorio in ambito culturale, i cui principali attori sono da sempre gli artisti, è un fenomeno che si estende su scala globale e concorre a definire zone di ibridazione culturale in cui si riconoscono particolari centri di connessione.

Gianfranco Baruchello – Certe Idee

La mostra personale Baruchello. Certe idee a cura di Achille Bonito Oliva, con Angelandreina
Rorro
si terrà alla Galleria nazionale d’arte moderna di Roma dal 21 dicembre 2011 al 4 marzo 2012.

La mostra raccoglie più di 100 opere provenienti, per questa occasione, da collezioni italiane ed europee, accanto a documenti e materiali che ne testimoniano la continua ricerca di idee, progetti, azioni. Il lavoro multiforme di Baruchello, uno degli artisti più sperimentali e di confine del secondo Novecento, tra linguaggi, media e estetiche radicali, si è concentrato intorno a temi nodali, ancora centrali nel dibattito attuale. La riduzione dell’immagine e il disegno, la casa e l’abitare, l’archivio, i rapporti tra arte, ambiente e agricoltura, la creazione di società fittizie come ipotesi di identità plurime, il cinema e il video, la perdita di qualità, l’ironia e la profonda consapevolezza etica e politica divenuti progetti artistici di analisi e critica delle strategie del sistema dell’arte, fino alla realizzazione di un giardino, costituiscono i “capitoli” di una mostra intesa come un viaggio non lineare ma labirintico nel contesto storico e artistico italiano e europeo del secondo dopoguerra, in una fitta rete di relazioni con gli Stati Uniti, fuori e dentro le tendenze che hanno caratterizzato la storia dell’arte degli ultimi sessanta anni.

Carlo Bach – Time will tell

Time will tell segna il ritorno di Carlo Bach sulla scena artistica da protagonista, con la mostra personale che inaugura oggi da LipanjePuntin artecontemporanea, a cura di Marco Puntin.

Fotografie, objets retrouvés, pareti screpolate dalla storia e dalla memoria, oggetti antichi e solidi da cui fuoriesce un flusso costante di sabbia: queste sono le opere esposte. Un’interpretazione personalissima del tempo da parte di Bach. Il tempo, come categoria oggettiva o soggettiva, è stato indiscutibilmente uno dei fulcri su cui si è imperniata la riflessione filosofica di tutti i tempi: a partire dalla concezione ciclica e circolare, legata alle cadenze della natura del mondo pagano, alla rivoluzione agostiniana del tempo lineare, per arrivare alla riflessione degli ultimi secoli, in cui ogni possibilità di cogliere il tempo, come fattore esterno, eterno e immutabile, si disintegra sotto i colpi della soggettività.

ARTE A PESARO – I PROTAGONISTI DEL NOVECENTO

Il Centro Arti Visive Pescheria propone per il periodo natalizio un’altra collezione privata di pittori del ‘900. L’Istituzione torna a relazionarsi con la realtà locale e territoriale in perfetta coerenza con la sua storia espositiva che ha visto ospitate negli scorsi anni preziose collezioni come la Collezione Giuliani e la Collezione Gastone Bertozzini.

La programmazione ha evidenziato alcune linee guida che hanno delineato l’identità dell’Istituzione, permettendone una riconoscibilità forte e precisa: “I nomi dei protagonisti di questa mostra sono quelli ben noti, a partire da Giuseppe Vaccai che alla data 1867 ci dà un’immagine del porto di Pesaro com’era, nell’enorme luce di una mattina feriale, e spalanca le porte al secolo successivo, a molte altre vedute di mare. Poi, Achille Wildi, Alessandro Gallucci, Enzo Bonetti, Fernando Mariotti, Nino Caffè, Tullio Zicari, Aldo Pagliacci, Giancarlo Scorza, Cesarina Zanucchi, Nanni Valentini.