La Russia alla riscossa del contemporaneo

di Redazione Commenta

Pochi giorni fa vi avevamo parlato della nuove tendenze provenienti dalla Grecia con istituzioni pubbliche e private pronte a scommettere su di una stagione d’oro dell’arte contemporanea ellenica. Oggi analizzeremo la Russia che sembra destinata ad irrompere sulla scena internazionale grazie ad una nuova generazione di artisti grintosi e provocatori come Gosha Ostretsov, Pavel Pepperstein che assieme al maturo Andrei Molodkin hanno catalizzato l’interesse del pubblico, dei collezionisti e dei critici di tutto il mondo.

Ovviamente la Russia è foraggiata da una nuova classe imprenditoriale che trainata da Roman Abramovich, assiduo collezionista d’arte, sembra intenzionata a interporre la propria nazione tra Inghilterra e Stati Uniti, superpotenze del contemporaneo. Insomma sembrerebbe l’inizio di una nuova guerra fredda  combattuta a colpi di opere d’arte. In questi giorni Mosca è in grande fermento per la prossima inaugurazione della terza edizione della Moscow Biennale che dal 24 settembre al 25 ottobre proporrà interessanti proposte da tener d’occhio. Inoltre, seguendo l’onda di questo grande entusiasmo collettivo, tre nuovi spazi dedicati all’arte contemporanea sono sorti dal nulla negli ultimi mesi.

A far da traino a queste nuove proposte sta giocando un ruolo importante la determinazione di Dasha Zhukova che in Italia è famosa per la sua relazione amorosa con il già citato Abramovich ma in Russia sembra un vero e proprio traino per le operazioni connesse all’arte. La Zhukova che per sua stessa ammissione non è una gran cima ha però notevoli energie, determinazione e soprattutto molti soldi. L’attraente ragazza ha deciso quindi di fondare il più grande spazio artistico della capitale, si tratta dell’ex garage di mezzi pubblici Bakhmetevsky, trasformato oggi in un’enorme galleria che ha aperto le sue porte lo scorso Settembre ed in marzo ha presentato la più grande mostra di arte contemporanea mai ospitata in Russia, con opere di artisti del calibro di Jeff Koons e Cindy Sherman.

Per concludere, i soldi sembrano esserci, gli artisti sono giovani e grintosi e nuovi spazi si inaugurano, detta così sembrerebbe una storia perfetta. Staremo a vedere se avrà anche un buon finale.

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