Dasha e Roman a tutta cultura

Ci siamo, il Garage Center for Contemporary Art, fortemente voluto dalla zarina dell’arte contemporanea Dasha Zhukova, ha riaperto le porte. Il nuovo spazio disegnato dall’archistar olandese Rem Koolhaas è attualmente alloggiato in Gorky Park di Mosca. La vecchia sede ha ospitato 300.000 visitatori in un anno ma il nuovo spazio potrà ospitarne la bellezza di oltre 3 milioni.

Le donne dell’arte contemporanea del 2011

China Chow

Le sfide tra i sessi sono roba del passato ed anzi, a rinverdir tali confronti c’è anche il rischio di offendere qualcuno. Permetteteci però di stilare una piccola lista delle donne dell’arte del 2011, personalità internazionali che in un modo o nell’altro hanno caratterizzato la passata stagione artistica all’insegna del girl power. Va infatti citato l’ottimo lavoro svolto da Paola Antonelli curatrice del dipartimento Architettura e Design del MOMA, un’ italiana (nata a Sassari nel 1963) che da 14 anni vive negli Stati Uniti. Quest’anno Paola Antonelli ha lanciato una mostra epica intitolata Talk To Me, (uno sguardo al futuro della comunicazione, del design e della tecnologia) ed ha convinto il MOMA ad acquistare un Boing 747, più di così non si può.

A seguire come non inserire nella lista anche Cecilia Alemani, ex curatrice dello spazio sperimentale X Iniziative di New York e curatrice della passata edizione della sezione giovani gallerie di Frieze. Menzione speciale anche per Anita Zabludowicz, storica collezionista che ha lanciato quest’anno una nuova fondazione dedicata ai talenti emergenti e lo ha fatto con una mostra organizzata sul tetto di un grattacielo di Times Square a New York.

Dalla top 100 alla top 10, la crema della crema dei potenti dell’arte

Dopo le varie top list delle personalità più influenti dell’arte contemporanea stilate dalle testate e dalle case d’asta più prestigiose del mondo, eccoci come di consueto a pubblicare la lista dei potenti dell’arte made in Art+Auction. A dire il vero il magazine aveva già pubblicato una sua Power 100, vale a dire una lista con i 100 nomi più influenti del mondo dell’arte ma ora da questa hit parade è stata attuata una scrematura, in modo tale da stilare una Top 10. Questa nuova classifica rappresenta in termini il meglio del meglio dell’arte contemporanea, nomi che in poche parole fanno il bello ed il cattivo tempo. Ma non perdiamoci in chiacchiere e vediamo di chi stiamo parlando:

1 Sheikha Al-Mayassa Bint Hamad Bin Khalifa Althani – Il nome è senz’altro impronunciabile ma la figlia dell’emiro del Qatar è membro del Qatar Museums Authority, vale a dire mani in pasta dappertutto.

2 Larry Gagosian – Lui non ha certo bisogno di presentazioni. Stiamo infatti parlando dell’inventore del supermarket dell’arte contemporanea con sedi sparse in tutto il globo.

3 Eli Broad – Uomo d’affari e collezionista. E’ fondatore di diversi musei tra cui il MOCA e il LACMA. Nel 2013 delizierà il mondo con il suo nuovo museo.

4 Dasha Zhukova – Bella, ricca e potente. La zarina dell’arte contemporanea dirige il Garage Center di Mosca ed il nuovo Pop Magazine.  

Garage Magazine, Dasha Zhukova e i tatuaggi di Damien Hirst

Dasha Zhukova è una vera e propria first lady dell’arte contemporanea ed il suo carismatico potere non accenna a diminuire, anzi con il passar del tempo la giovane tycoon russa sembra divenir sempre più trendsetter. Sfido, direte voi, quando si è belle e ricche si può conquistare il mondo. Sarà anche così ma non si può certo dire che l’avvenente zarina dell’arte sia una totale sprovveduta.

Nel 2009 Dasha Zhukova era stata nominata direttore capo di Pop Magazine, giusto dopo aver fondato il Garage Center for Contemporary Art. L’avventura era però terminata giusto un anno dopo con queste motivazioni: “Voglio focalizzare le mie energie su un progetto di editoria digitale indipendente. Sono emozionata perché costruirò qualcosa partendo da zero”, segno evidente che la poltrona dirigenziale stava un poco stretta alla poliedrica Dasha. Detto – fatto, oseremmo dire, poiché proprio in questi giorni la zarina ha lanciato un suo magazine nuovo di pacca.

Il nuovo museo di Abramovich e le classifiche di Jerry Saltz

Roman Abramovich è ormai diventato un grande fan dell’arte contemporanea, forse anche grazie alla sua ragazza Dasha Zhukova che attualmente gestisce il Garage Center for Contemporary Culture (GCCC) di Mosca. Abramovich in questi ultimi anni ha ammassato una cospicua collezione d’arte con pezzi di Lucian Freud, Francis Bacon e tanti altri grandi nomi del contemporanea. Niente di meglio quindi che piazzare tali capolavori in un museo tutto nuovo che dovrebbe aprire nel sito New Holland Island di San Pietroburgo. New Holland Island è una vera e propria isola artificiale creata nel 18esimo secolo per immagazzinare il legname appena tagliato. Oggi quindi potrebbe diventare un nuovo tempio per l’arte contemporanea. Del resto con una montagna di soldi si può edificare di tutto.

Passiamo ora dall’altra parte del mondo e vediamo cosa succede negli Stati Uniti. In questi giorni vi abbiamo fornito diverse classifiche annuali legate all’arte contemporanea. Ogni magazine ne ha una e tutti si divertono a dare i voti a galleristi, critici, artisti e collezionisti. Il noto critico statunitense Jerry Saltz ha recentemente stilato la sua personale top 10 delle migliori mostre organizzate a New York nel corso del 2010. Ecco in maniera stringata l’intera classifica.

Se Mr Gaga si butta su internet

Ve lo dovevate aspettare, dopo l’invasione dei vari franchising del fast food, dei telefonini cellulari ed anche delle mutande eccoci giunti al franchising dell’arte. A pensarci ovviamente è il nostro Mr. Gaga Gagosian che non pago di aver aperto 10 gallerie ha ora intenzione di invadere anche il mondo di internet con il suo potere magico.

Ovviamente Larry Gagosian da vecchio volpone del mercato ha fatto le cose in grande stile, alleandosi con Eric Schmidt di Google, Dasha Zhukova (la nuova reginetta dell’arte contemporanea russa) e Wendi Murdoch (moglie del ben più celebre Rupert). Da questa spremuta di cervelli è nato Art.sy, un vero e proprio mercato dell’arte online che può essere completamente personalizzato dall’utente, ovviamente si parla di utenti molto speciali.

Richard Hambleton una vittima della società dello spettacolo dell’arte

 Per una sera Milano si è trasformata in New York con tanto di lustrini e star dello spettacolo al seguito. Tutto è successo giovedì 25 febbraio al vernissage della mostra dedicata al grande artista Richard Hambleton, ospitato dal Teatro Armani. Tra i 120 ospiti c’erano Eugenia e Stavros Niarchos, Pierre Andrea Casiraghi (figlio della principessa Carolina di Monaco) Dasha Zhukova (fondatrice del nuovo museo Garage di Mosca e fidanzata del magnate Roman Abramovich), Clive Owen, Mario Testino e l’immancabile viveur Lapo Elkann.

Ovviamente va detto che non si è trattato del solito vernissage di arte contemporanea anche perchè non bisogna dimenticare che Hambleton si è isolato completamente dal mondo dell’arte, trincerandosi per anni nella Lower East Side di Manhattan. Il progetto Hambleton è un rilancio ben programmato e sofisticato. Tutto è cominciato quando l’imprenditore australiano Andrew Valmorbida ha conosciuto le opere di Hambleton a casa di Rick Librizzi, noto dealer americano. Nemo, il figlio di Librizzi ha poi accompagnato Valmorbida a casa di Hambleton per farglielo conoscere di persona.

Alti e bassi alla Moscow Biennale 2009

Forse è stata la migliore di tutti i tempi, forse la peggiore ma la terza Moscow Biennale ( che rimarrà aperta fino al prossimo 25 ottobre ) ha sicuramente impressionato il suo pubblico offrendo uno spettacolo senza precedenti e nuove idee sul fronte creativo. Certamente non tutto è andato per il verso giusto, alcuni progetti si sono persi nella nebbia come ad esempio quello di Anthony Gormley che doveva installare alcune sculture nel centro di Mosca e che non ha potuto portare a termine il suo progetto per noie burocratiche.

Anche l’artista francese Bertrand Lavier ha perso il suo spazio al Museo Dell’Architettura per alcuni litigi con il direttore della struttura. Infine una retrospettiva sull’Arte Povera intitolata Capitalism as Religion non è stata più organizzata a causa della mancanza di fondi ( crisi finanziaria docet ).

La Russia alla riscossa del contemporaneo

Pochi giorni fa vi avevamo parlato della nuove tendenze provenienti dalla Grecia con istituzioni pubbliche e private pronte a scommettere su di una stagione d’oro dell’arte contemporanea ellenica. Oggi analizzeremo la Russia che sembra destinata ad irrompere sulla scena internazionale grazie ad una nuova generazione di artisti grintosi e provocatori come Gosha Ostretsov, Pavel Pepperstein che assieme al maturo Andrei Molodkin hanno catalizzato l’interesse del pubblico, dei collezionisti e dei critici di tutto il mondo.

Ovviamente la Russia è foraggiata da una nuova classe imprenditoriale che trainata da Roman Abramovich, assiduo collezionista d’arte, sembra intenzionata a interporre la propria nazione tra Inghilterra e Stati Uniti, superpotenze del contemporaneo. Insomma sembrerebbe l’inizio di una nuova guerra fredda  combattuta a colpi di opere d’arte.