Koons e Hirst sempre più star del contemporaneo

Ammirati, disprezzati, derisi o coccolati. Damien Hirst e Jeff Koons sono oramai più che abituati ai repentini cambi di umore di pubblico e critica nei loro confronti. A loro però tutte queste baruffe importano ben poco, visto che il mercato li ha da tempo consacrati protagonisti indiscussi. Proprio Koons il 13 maggio ha inaugurato una grande retrospettiva in quel di Basel, alla Fondation Beyeler.

Quasi in contemporanea, le opere del re del New Pop hanno tenuto banco anche ad Art Basel, visto che sia Gagosiam, che L&M Arts, Richard Gray e Carolina Nitsch hanno messo in vendita alcuni pezzi forti come Yellow Flower del 2011 (quotato 800.000 dollari) e Bikini (jungle) del 2001-2006 (quotato 950.000 dollari). Insomma con questi prezzi è difficile avere dubbi sul valore commerciale di un artista.

Net Art, Video Art, Sound Installation, quale futuro per l’archiviazione e per la riproduzione?

I file si corrompono, i formati diventano incompatibili, i supporti si dissolvono, i linguaggi macchina cambiano ed i server cadono in disuso. Già, questo sembra essere il complicato futuro della creatività digitale. L’archiviazione e la conservazione di video arte, net art, sound installations e compagnia cantante potrebbe trasformarsi in un vero e proprio inferno. Con l’avvento del nuovo protocollo internet Ipv6 ed il lento decadimento di Flash a favore del neonato HTML 5, la net art o new media che dir si voglia potrebbe passarsela molto male.

Prendiamo ad esempio alle installazioni sonore con tanto di audiocassetta e mangianastri, per la conservazione e l’archiviazione di tali opere molti musei ed altre istituzioni hanno optato per l’acquisto di un buon numero di macchinari di riproduzione. Il medesimo stratagemma non può essere utilizzato per la net art creata con l’ausilio di Flash, pur utilizzando un Flash Player implementato, bisognerebbe anche utilizzare tecnologie obsolete ed il tutto potrebbe risultare molto difficile.

Tre mostre al MACRO di Roma

Neon

a cura di David Rosenberg e Bartolomeo Pietromarchi

21 Giugno – 4 Novembre 2012

La mostra è realizzata nell’ambito della partnership tra MACRO ed Enel in occasione del cinquantesimo anniversario dell’azienda.

Ideata da David Rosenberg e co-organizzata con la Maison Rouge di Parigi, dove si è chiusa il 20 maggio 2012, in questa sua edizione Neon include circa settanta opere di oltre cinquanta artisti che hanno lavorato con il neon dagli anni quaranta a oggi, allestite secondo un percorso tematico che restituisce le diverse prospettive dalle quali gli artisti si sono confrontati con questo medium.

Un artista sfigura Picasso

Il celebre dipinto Donna su poltrona rossa di Pablo Picasso si è trasformato in un tragico bersaglio, vittima di un attacco vandalico portato a termine lo scorso mercoledì alle tre del pomeriggio alla de Menil Collection di Houston. Un uomo si è avvicinato al capolavoro del 1929, ha applicato uno stencil ed ha sprayato sulla tela un bel toro con su scritto la parola Conquista a caratteri cubitali.

L’intero incidente è stato filmato da un testimone munito di telecamera che ha poi postato il tutto su youtube. Nel video è possibile vedere l’attentatore che alza le mani sul dipinto e applica lo stencil incriminato. Attualmente la polizia sta compiendo delle indagini per venire a capo dell’intera storia. 

Il peggior artista di sempre

Dan Colen

Chi è il peggior artista di sempre? Beh, solitamente noi siamo sempre impegnati ad offrirvi il meglio dell’arte contemporanea ma come si sa le cose peggiori sono sempre le più divertenti e quindi non possiamo esimerci dal farci due sane risate. L’idea di stilare questa singolare lista di rinnegati è venuta in mente a Charlie Finch, critico, curatore e giornalista stanutense di fama internazionale, noto per la sua verve smaccatamente irriverente. Secondo Finch la responsabilità parte tutta dal caro e vecchio Damien Hirst, colpevole di aver stravolto il motto “lo spettatore completa l’opera” creato dal grande genio Marcel Duchamp.

Ebbene, i peggiori artisti di sempre, sempre a sentir Finch, sarebbero tre: Joe Bradley, Dan Colen e Rob Pruitt. Il critico accuserebbe i tre di creare arte solo per i soldi ma oltre a questo, nelle menti dei tre grandi protagonisti ci sarebbe ben poco altro.  Dan Colen avrebbe raggiunto il peggio del peggio con le sue motociclette impilate (Cracks in The Clouds del 2010) presentate alla Gagosian Gallery.

Design With A View a Fiesole

Il 6, 7 e 8 Luglio, presso la Pensione Bencistà di Fiesole – Firenze, si terrà la prima edizione di Design With A View. L’evento, realizzato in collaborazione con il Master in Communication Design del Central Saint Martins, nasce con l’intento di rendere il design e lo scambio culturale veicolo e motore di innovazione. Attraverso una mostra, verranno presentate le tesi degli studenti del Master in Communication Design del Central Saint Martins School of Arts & Design di Londra, università tra le più importanti e prestigiose in questo campo in Europa. I progetti di tesi si interrogano su problematiche sociali attuali, promuovendo una ricerca volta ad ampliare orizzonti e dischiudere nuove prospettive nel campo del design.

Dei trenta progetti che costituiscono la mostra, cinque saranno approfonditi attraverso conferenze e workshops. Durante le conferenze alcuni designer italiani illustreranno il loro approccio alle tematiche prese in esame. Seguiranno workshops, tenuti dagli studenti del Central Saint Martins, durante i quali i partecipanti avranno modo di confrontarsi con i temi di alcuni progetti di tesi.

Opere d’arte…invisibili

Ad una mostra ci si aspetterebbe di ammirare una serie di opere. A volte però capita di recarsi ad un evento artistico dove le opere sono incredibilmente assenti. Già, del resto nella storia dell’arte “invisibile” uno dei pezzi storici è stato creato, pensate un po’, nel lontano 1958 da Yves Klein. In quel frangente l’artista, con la sua azione Le Vide (Il Vuoto) Klein eliminò tutto l’arredamento della piccola galleria Galerie Iris Clert di Parigi, di soli 20m², e in 48 ore pitturò di bianco l’intera stanza. Ebbene, con questa operazione Klein voleva stuzzicare sia i limiti della percezione che porre l’idea al di sopra dell’opera. Klein non è però l’unico artista ad aver esposto il nulla, andiamo a vedere chi, nel corso della storia dell’arte, ha osato produrre un’opera d’arte “invisibile”:

Proposed Underground Memorial and Tomb for President John F Kennedy di Claes Oldenburg (1965). Prima di creare i suoi colossali monumenti a forma di panino e di molletta, il giovane Oldenburg propose la realizzazione di una gigantesca statua del presidente Kennedy (grande come la statua della Libertà) da seppellire a testa in giù nel terreno.

Lettera aperta a Jas Gawronski

Lettera aperta a Jas Gawronski, Presidente della Quadriennale di Roma,
e per conoscenza al Ministro dei Beni Culturali Lorenzo Ornaghi.

Egregio Presidente della Quadriennale di Roma,

Le scriviamo dopo aver atteso invano un Suo cenno di risposta alla nostra del 31 maggio scorso. Per la verità non è che ci aspettassimo davvero una Sua replica. Chi vive in Italia sa bene che le istituzioni non amano quasi mai dare conto del proprio operato ai cittadini, pur essendo proprio quest’ultimi la ragione stessa della loro esistenza. Il Suo silenzio ha però il pregio di darci l’occasione di scriverLe nuovamente. E questa volta cercheremo di spiegare con chiarezza ciò che pensiamo in merito al fatto che Lei non farà, o non sarà in grado di fare, la XVI Quadriennale.

Innanzitutto due precisazioni.

Primo, non è nostra intenzione difendere la Quadriennale così com’è stata realizzata fino a ieri. Quel modo di concepire le mostre è infatti quanto di più distante dalle ricerche curatoriali e artistiche praticate nel nostro paese e nel mondo. Pensare una mostra come una lista di artisti redatta da quattro, cinque curatori, o come da Lei immaginato, da tre artisti di chiara fama, non permette al pubblico italiano e a quello internazionale di capire quale sia il reale stato dell’arte italiana.

Elad Lassry al PAC di Milano

Il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano, dal 6 luglio al 16 settembre 2012, presenta la prima mostra monografica che un’istituzione museale italiana dedica al lavoro di Elad Lassry (1977, Tel Aviv; vive e lavora a Los Angeles) a cura di Alessandro Rabottini. La mostra, promossa e prodotta dal Comune di Milano – Cultura, Moda, Design e dal PAC, ad oggi rappresenta la più ampia panoramica mai realizzata sul lavoro dell’artista israeliano, che il pubblico italiano ha già avuto modo di apprezzare nell’ultima edizione della Biennale di Venezia.

Il lavoro di Lassry è caratterizzato da una riflessione sull’ubiquità dell’immagine nella società contemporanea e sulla possibilità di ridefinire codici visivi conosciuti e abitudini interpretative. In questa mostra verranno presentate un’ampia selezione di opere a parete, quattro film, nuove opere di scultura e un’installazione che fonde fotografia, scultura e architettura realizzata appositamente per il PAC.

Demanio Marittimo Km 278 edizione 2012

Demanio maritttimo – Km 278” è un’iniziativa promossa da PROGETTI – architettura, restauro, design nella provincia di Ancona, con la collaborazione del MAXXI e del Comune di Senigallia e con il supporto di un’ampia rete di imprese, istituzioni, associazioni culturali.

“Demanio Marittimo – Km 278” è il tentativo di sovrapporre, almeno per una notte e con la maggior precisione possibile, le voci adriatiche della cultura creativa e progettuale marchigiana – che la rivista Progetti cerca di documentare da oltre dieci anni – con i temi più interessanti e attuali dell’architettura e delle arti intese in senso planetario. Per realizzare questo incontro tra le Marche e il mondo sono stati scelti alcuni elementi essenziali. Il primo è il luogo, la spiaggia, un ambito geografico che meglio di ogni altro incarna la concezione contemporanea dello spazio pubblico: temporaneo, duttile e inclusivo, mutante dal giorno alla notte, allo stesso tempo generico e tematico, tradizionale e inedito.

Nakis Panayotidis alla Galleria civica di Modena

La Galleria civica di Modena inaugurerà giovedì 28 giugno alle 18.00 alla Palazzina dei Giardini una personale di Nakis Panayotidis, artista greco residente in Svizzera. La mostra, curata dal direttore del museo Marco Pierini e da Matthias Frehner, direttore del Kunstmuseum di Berna è organizzata e coprodotta dalla Galleria civica e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena.

Allestita nell’antica serra ducale fino al prossimo 16 settembre, la mostra si compone in prevalenza di opere nuove, realizzate per l’occasione. Il percorso espositivo presenta un repertorio pressoché completo delle tecniche predilette da Panayotidis, dalle scritte al neon ai disegni retroilluminati, dalle installazioni alle fotografie. Influenzato dalla particolare morfologia dello spazio, l’artista in questo caso ha sfruttato dimensioni, proporzioni, pregi e difficoltà dell’edificio barocco per conferire ritmo alla sequenza delle opere e perfetta aderenza delle stesse ai singoli ambienti.

co co co como contemporary contest 2012

Dal 23 giugno al 29 luglio 2012, San Pietro in Atrio di Como (via Odescalchi 3), ospita la mostra collettiva dei finalisti di co co co como contemporary contest 2012, il concorso ideato e promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Como, con lo scopo di scoprire nuovi giovani talenti e offrire l’opportunità di promuovere il loro lavoro sulla scena artistica contemporanea italiana.

Il percorso espositivo presenta i lavori degli artisti selezionati – Francesca Agnelli, Josè Angelino, Valentino Campisi, Claudia Campus, Emilia Castioni, Manuel de Marco, Federica Di Carlo, Emanuele Dottori, Chiara Foresti, Debora Garritani, Massimiliano Gatti, Umberto Rotondella, Roberta Orlando, Gianfranco Pulitano, Santissimi (Sara Renzetti&Antonello Serra), Serena Scopini, Francesco Sisinni, Eleonora Todde, Quiet Ensemble, Serena Zanardi – tutti di età compresa tra i 18 e i 35 anni, provenienti da ogni parte d’Italia, che spaziano dalla pittura alla fotografia, dall’installazione/scultura alla video arte.

Navid Azimi Sajadi al MU.SP.A.C. di l’Aquila

Domenica 17 giugno alle 18,30, presso la sede del MU.SP.A.C. – Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea – sarà inaugurata la mostra personale dell’artista iraniano Navid Azimi Sajadi (Teheran 1982), a cura di Martina Sconci. È questo l’ultimo evento d’arte contemporanea nell’ambito del progetto “Percorsi Migranti”, promosso dal Coordinamento Ricostruire Insieme in collaborazione con il MU.SP.A.C., per favorire l’incontro interculturale nella città dell’Aquila, mettendo in connessione varie discipline.

Promotore di un linguaggio artistico che spazia dalla fotografia manipolata all’installazione, alla scultura, al disegno e alla scrittura Farsi, utilizzata come decorazione, Navid Azimi Sajadi ci racconta il suo essere cittadino del mondo e la sua doppia identità, risultato del continuo viaggiare tra Oriente e Occidente. Attraverso un ricco panorama di simboli, Navid ci parla delle contraddizioni del suo paese, mettendo in discussione tutte le immagini stereotipate tipiche della cultura medio orientale.

your LAST work a Casabianca

“Se non c’è un committente non è che mi metto a produrre nuove opere. E ora ho deciso di smettere. Dopo il Guggenheim voglio prendere una pausa, che da come la vedo è definitiva. Per quanto tempo dobbiamo dimostrare chi siamo? Personalmente so già chi sono cosa sono in grado di fare e cosa no. Magari adesso potrei cominciare a fare il pittore. Non so disegnare, ma posso far dipingere qualcun altro. Del resto il più bravo scalatore del mondo è senza una gamba.”
Maurizio Cattelan (Io Donna del 15/10/2011)

La mostra che conclude la stagione di Casabianca è dedicata al tema dell’epilogo. Ma nell’epilogo può rivelarsi il prologo di una nuova esperienza. Darth ha proposto a otto giovani artisti che si trovano all’inizio della propria carriera di produrre un loro “ultimo lavoro”, cercando di innescare un meccanismo in cui ciò che è naturalmente ultimo nell’ordine dei pensieri diventi improvvisamente il primo.