U.S.A., UK e Germania: grandi manovre in Biennale

Visto che già si parla di Biennale di Venezia 2013, vorremmo in questa sede elencare i nomi degli artisti che andranno ad occupare i padiglioni nazionali, o almeno quelli che sono stati già resi noti. La Gran Bretagna presenterà Jeremy Deller, celebre per aver realizzato nel corso del 2012 un’installazione raffigurante Stonehenge, realizzata con i gommoni gonfiabili, quelli che solitamente possiamo trovare nei lunaparks per bambini.

Il MAXXI riparte da Koons

 

Il MAXXi fa sul serio. Lo scorso 16 ottobre alla conferenza stampa per la presentazione dei suoi risultati, il museo ha lanciato le bombe per  la nuova stagione espositiva. Si comincia con tre grandi mostre per l’autunno: L’Italia di Le Corbusier (18 0ttobre 2012 – 17 febbraio 2013); William Kentridge. Vertical Thinking (17 novembre 2012 – 3 marzo 2013) e, a dicembre, le gigantesche sculture di Jeff Koons animeranno la piazza e le sale del museo.

Biennale di Venezia 2013 Brain Storming Burning

Rilancio questa interessante proposta di Luca Rossi che potrete trovare al seguente link:

Ho pensato di proporre un post in continuo aggiornamento che ci accompagnerà fino alla definizione del progetto ufficiale della prossima Biennale di Venezia 2013 curata da Massimiliano Gioni.  L’idea è quella di sviluppare un incessante brain storming su tutte le possibilità progettuali che una mostra come la Biennale potrebbe avere. Da ormai una decina d’anni il format Biennale è diventato un rassicurante standard che deve soprattutto attrarre un certo turismo culturale molto simile all’idea di Luna Park. Senza distogliere l’attenzione dalle esigenze e dai desideri del pubblico, questo nuovo post vorrebbe individuare e argomentare rispetto a possibili alternative. Sono convinto che il format possa diventare il messaggio. Sicuramente il format ha il compito di ottimizzare ed esaltare i contenuti. Al contrario sembra che ogni nuovo curatore ,dell’ennesima Biennale in giro per il mondo, riconfermi pedissequamente il solito-medesimo-format.
Brevemente. Si sceglie un titolo vago e intrigante che possa contenere tutto e il contrario di tutto; poi si stila un’interminabile lista di artisti che hanno operato negli ultimi due anni o che si vorrebbe “recuperare” (per la biennale di venezia si deve invitare almeno un 8-10% di artisti italiani, e quindi si fa una veloce selezione di curriculum vitae pescando fra le gallerie considerate “migliori”). Fatta questa lista molto lunga, si scelgono i lavori e lo spazio da dedicare ad ogni artista rispetto al lavoro specifico e l’importanza dell’artista stesso. E poi si installano i lavori; nel caso della Biennale di Venezia, sempre nello stesso modo, sempre con lo stesso ritmo, sempre negli stessi luoghi. Ogni biennale sembra le declinazione della medesima mostra, potrebbe anche andare ma ci vuole consapevolezza. In ogni caso criticare è fin troppo semplice, servono proposte alternative.

Chiunque può scrivere la propria idea a [email protected]