TAXXI, Performance artistica condivisa al MAXXI

Sabato 15 ottobre alle ore 18.00, 6 artisti insieme a un gruppo di 60 persone prenderanno possesso degli spazi del MAXXI con una performance condivisa per sperimentare un’inversione di ruoli: da visitatori passivi a visitatori attivi e compartecipi. E’ TAXXI, evento conclusivo di un progetto del Dipartimento educazione del museo, a cura di Myriam Laplante, ideato e realizzato da Petra Arndt, Ali Assaf, Myriam Laplante, Ilaria Loquenzi, Branislav Petric, Gianni Piacentini.

La performance gratuita TAXXI sarà basata su una ideale appropriazione degli ambienti, coinvolgendo gli spazi aperti al pubblico del museo (l’ingresso, le scale, la piazza). Azioni, tableaux vivants, video e suoni elaborati durante i workshop creeranno un’installazione collettiva performativa e sonora. “Il progetto – dichiarano gli artisti – intende dimostrare che il punto di vista dello spettatore su quello che si dice sia il sistema dell’Arte è legittimo, e soprattutto che il museo non è un tempio riservato agli iniziati. A bordo del TAXXI virtuale il visitatore acquisirà una nuova percezione dello spazio del museo. Da passeggero ad autista indipendente”.  

Alla Biennale non perdetevi l’Iraq

Adel Bbidin, three love songs, 2010

Mentre pian piano cominciano a delinearsi gli improbabili artisti che faranno parte del Padiglione Minestrone Italia alla prossima Biennale Di Venezia, noi vorremmo parlarvi di un altro padiglione nazionale che si preannuncia ben più interessante, poetico e strutturato della nostra bouillabaisse cucinata dal Vittorione Nazionale©. Parliamo di Iraq, terra non propriamente facile per la creatività, parliamo di una patria scomoda e tormentata ma pur sempre ricca di cultura e fermenti sociali. Di certo non ci si aspetterebbe un’agguerrita scena creativa in una terra così difficile, ed invece signori miei questa scena esiste, ed è viva come non mai.

Gli artisti iracheni contemporanei non hanno mai avuto la possibilità di presentare il loro lavoro per un padiglione iracheno alla Biennale di Venezia; la prima e ultima rilevante comparsa, nel 1976, ha mostrato solo alcuni dei loro artisti “moderni”. Il padiglione dell’Iraq del 2011 vuole presentare al mondo una stimolante selezione di 6 artisti da due generazioni, che comprendono diverse discipline artistiche (pittura, performance, video, fotografia e installazione)” .

L’Iraq potrebbe partecipare alla prossima Biennale di Venezia

Come molti di voi ricorderanno nell’edizione del 2007 della Biennale di Venezia,  luna buona parte delle opere in mostra erano concentrate sul conflitto in Iraq. Nedko Solakov ad esempio aveva messo in scena una surreale installazione con dipinti e video riguardanti una disputa sui diritti del popolare fucile Ak-47 mentre Emily Prince aveva creato una gigantesca mappa degli Stati Uniti formata da piccole tessere con ritratti a matita dei soldati americani morti in Iraq.

Leon ferrari inoltre aveva piazzato un Cristo crocifisso su di un caccia bombardiere americano mentre Charles Gaines aveva creato un modellino meccanico di New York con tanto di aeroplano in rotta verso le Torri Gemelle. Insomma la Biennale di Robert Storr era decisamente concentrata sulla morte, sul terrorismo ed in particolare sulla guerra in Iraq. Ebbene la Biennale di Venezia numero 54 che partirà il prossimo giugno del 2011 potrebbe nuovamente avere come protagonista l’Iraq.